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MATRICOLE
22/11/2021

Spin off Eni: in Borsa il 30% di Plenitude

L’ad Descalzi ha annunciato che rinnovabili, retail e mobilità elettrica del gruppo di San Donato Milanese verranno scorporate in una nuova società denominata “Plenitude” e collocate a Piazza Affari entro il 2022. La società che sbarcherà in Borsa avrà un debito netto prossimo a zero dal primo gennaio 2022 e un programma annuale di investimento da circa 1,8 miliardi

E' in gran parte la 'vecchia' Eni gas e luce, ma di nuovo non ha solo il vestito. Il nome rinnovato della società che integra le attività nelle rinnovabili, retail e mobilità elettrica del gruppo dell'energia è Plenitude, che collocherà in Borsa una quota tra il 20 e il 30%. Questa l'anticipazione dell'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, che conferma l'anno prossimo come l'obiettivo per lo sbarco in Piazza Affari dello 'spin off', che sicuramente creerà valore per il gruppo e distribuirà dividendi. Il profilo dell'operazione è stato disegnato dallo stesso Descalzi e dall'amministratore delegato di Plenidtude, il neonominato Stefano Goberti, durante un Market day della società convocato non a caso nella sede di Borsa italiana a Milano. "La quotazione della società R&R è una pietra miliare per lo sviluppo della nostra società - spiega Descalzi - e uno dei suoi principali obiettivi è raggiungere tutti i clienti con prodotti decarbonizzati. Manterremo comunque una maggioranza consistente e al momento pensiamo di collocare in Borsa una quota tra il 20 e il 30%: dobbiamo ancora mettere a punto molti elementi con il gruppo di lavoro e con gli advisor, ma al momento l'ordine di grandezza è questo", spiega ai giornalisti il numero uno di Eni. Che, sui tempi, ribadisce come l'intenzione sia quella di procedere nel corso del 2022, anche se c'è grande attenzione "sull'attuale elevata volatilità dei mercati: c'è grande determinazione, ma dobbiamo anche cogliere la finestra giusta".
"Il valore? Preferisco che lo definisca il mercato e spero che, se abbiamo ben lavorato, sia un buon valore", sorride Descalzi. La Borsa reagisce con una chiusura in rialzo dell'1,3% per il gigante dell'energia, con gli acquisti che sono cominciati in parallelo ai particolari sulla consistenza della quota che verrà messa sul mercato. In ogni caso Plenitude ha confermato che la strategia dell'ammontare dei dividendi sarà comunicata in un secondo momento, mentre per la prima parte del piano di 4-5 anni la società ora non prevede operazioni di Mergers and acquisitions.
Un piano che è comunque ambizioso, con "un modello di business unico, che combina produzione da rinnovabili, vendita di energia e servizi a clienti retail, oltre a una rete capillare di punti di ricarica per veicoli elettrici", spiega Eni. La società che sbarcherà in Borsa avrà un debito netto prossimo a zero dal primo gennaio 2022 e un programma annuale di investimento da circa 1,8 miliardi.
Il margine operativo lordo è visto più che raddoppiato: da 0,6 miliardi nel 2021 a 1,3 miliardi nel 2025. Il piano di investimenti medi annui è da 1,8 miliardi fino al 2025, concentrati soprattutto sulle rinnovabili che attrarranno oltre l'80% della spesa complessiva. Durante il periodo di piano, la generazione di positivi flussi di cassa e l'emissione di debito copriranno ampiamente il fabbisogno per investimenti programmato, prevede Eni, che ha come obiettivo per Plenitude "un profilo patrimoniale 'investment grade' con obiettivo di leva finanziaria nel medio termine pari a 3-4 volte il margine operativo lordo". Plenitude sarà "l'avamposto della strategia di decarbonizzazione di Eni: la nostra proposta, unica sul mercato, combina la produzione di energia rinnovabile con la vendita di soluzioni energetiche e una rete capillare di infrastrutture di ricarica per le auto elettriche", aggiunge Goberti, che spiega come la società possa contare "su un bilancio solido, un accesso indipendente ai mercati finanziari, la disponibilità di cassa generata dal retail e un'organizzazione strutturata supportata da un forte azionista di riferimento".
 

Autore: ANSA