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03/12/2021

Fitch promuove l’Italia a “BBB”

L’agenzia statunitense alza di un “notch” il giudizio sull’Italia (era “BBB-”) e mantiene l’outlook stabile. La decisione motivata con gli alti tassi di vaccinazione, i risparmi privati e i fondi europei sosterranno la crescita, che contribuirà al miglioramento dei conti pubblici. Anche l’Istat vede rosa e stima un Pil in aumento del 6,3% nel 2021, contro la stima precedente del +6,1%

L'Italia promossa da Fitch. L'agenzia alza il rating da BBB- a BBB con outlook stabile e parla di una ripresa economica "robusta", stimata nel 2021 al +6,2% e al 4,3% nel 2022. Vede rosa anche l'Istat: l'istituto prevede un Pil in aumento del 6,3% quest'anno, al di sopra quindi del +4,7% previsto solo in giugno. E non è escluso che sotto l'albero di Natale ci sia come regalo "qualche decimale in più" di crescita. La promozione di Fitch, insieme alle valutazioni positive espresse di recente dalle altre agenzie di rating, "conferma la solidità della linea di politica economica perseguita dal governo e l'esigenza di proseguire con vigore sulla strada delle riforme e degli investimenti, secondo il piano concordato con l'Europa", afferma il Tesoro. Secondo Fitch, "gli elevati tassi di vaccinazione, i risparmi del settore privato e l'uso dei fondi europei sosterranno le dinamiche di crescita". La ripresa sostenuta aiuterà anche i conti pubblici: il deficit è infatti stimato all'8,9% nel 2021, in deciso miglioramento rispetto alla precedente stima dell'11,4%. Il debito calerà probabilmente sotto il 154% del Pil entro la fine del 2021 dal suo picco del 155,6% della fine del 2020.
Nella sua analisi dell'economia italiana, Fitch osserva come il Parlamento è chiamato a eleggere il nuovo presidente della Repubblica nel febbraio 2022: il premier Mario Draghi è un "potenziale candidato" e quindi "l'elezione presidenziale potrebbe avere un effetto diretto sul futuro del governo", che ha un'ambiziosa agenda di riforme strutturali.
Per quanto riguarda l’Istat, nel dipingere un quadro positivo per la ripresa italiana, l'istituto mette comunque in guardia sull'inflazione, che ha accelerato dall'estate scorsa e che si attenuerà solo da luglio prossimo. La revisione al rialzo delle stime di giugno è dovuta, spiega l'Istat, al commercio mondiale che ha dato ulteriore stimolo all'andamento di importazioni ed esportazioni italiane, al prezzo del petrolio (circa 4 dollari a barile nell'anno corrente e 2 per il 2022) e al tasso di cambio che incorpora un apprezzamento dell'euro nei confronti del dollaro più contenuto rispetto a giugno (rispettivamente 1,18 e 1,20). Il miglioramento dell'economia italiana si deve soprattutto ai servizi (+3,4% la variazione congiunturale) rispetto all'industria in senso stretto e alle costruzioni (rispettivamente 0,8% e +0,6%). E a confermare la fase di recupero sono i segnali provenienti dal clima di fiducia di famiglie e imprese, che tra ottobre e novembre si è mantenuto sui livelli massimi del periodo. 

Autore: ANSA