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EFFETTO COVID
12/02/2021

Nel Regno Unito la peggior crisi di sempre

Nel 2020 il Pil è crollato del 9,9%, il dato peggiore da un secolo, se non addirittura dal 1709. Tra le economie avanzate è il dato più negativo e ciò che è peggio è che ai danni della pandemia rischiano di sommarsi ora quelli della Brexit: non solo per via dei problemi che frenano l’import-export, ma soprattutto per la perdita di centralità della City, già surclassata da Amsterdam

Un brutto colpo per tutti o quasi tutti i Paesi del mondo, uno tsunami per il Regno Unito. L'economia britannica incassa il dato ufficiale più pesante al mondo, fra i membri del club del G7, di cui quest'anno Londra detiene la presidenza, in termini d'impatto dell'emergenza Covid sul Pil: con un record negativo senza precedenti nella storia pari a un -9,9% annuale sancito a fine 2020 dall'Office for National Statistics (Ons). Il rimbalzo positivo di dicembre, prima del terzo confinamento nazionale reso necessario dall'ondata di contagi alimentati dalla comparsa dell'aggressiva nuova 'variante inglese' del virus, è stato migliore delle attese (+1% contro un +0,5 previsto) e ha consentito d'evitare di giustezza l'ombra del tracollo a doppia cifra anno su anno, stimato unanimemente nei mesi scorsi. Ma al netto della soglia psicologica sventata, ci sono ben pochi motivi di consolazione, avvertono diversi analisti. La contrazione subita dalla sesta economia mondiale, dovuta in larga parte alle conseguenze dei lockdown e delle restrizioni imposte a ripetizione dall'inizio della pandemia, è comunque la peggiore in assoluto da un secolo, ossia da quando si raccolgono dati annuali sulla variazione del Prodotto Interno Lordo; e secondo alcuni calcoli addirittura dal 1709. Non solo: è più che doppio rispetto al calo più spaventoso registrato all'epoca della crisi degli anni '70. E pone oggi il Paese della Brexit come fanalino di coda fra le economie più avanzate: circa 3 punti sotto il pur allarmante risultato medio dell'Ue, un punto circa dietro all'Italia e alla Francia e a qualche decimale dalla stessa Spagna. Uno scenario tutto sommato non inaspettato, ma che rilancia le preoccupazioni generali, riflesse negli appelli sempre più accorati al governo Tory di Boris Johnson ad aggiornare urgentemente la strategia di politica economica. Appelli lanciati, fra gli altri, dalle organizzazioni industriali, del commercio e dai sindacati d'Oltremanica.
“Queste cifre rivelano la gravità dello shock” economico legato alla pandemia, riconosce il titolare delle Finanze dell'esecutivo, il rampante cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak, assicurando il via a “una nuova tappa nel piano per l'occupazione e il sostegno” a imprese e lavoratori nell'ambito della prossima manovra di bilancio di marzo. Manovra attesa del resto come una difficilissima quadratura del cerchio dopo l'allargamento già inedito dei cordoni della spesa pubblica (con il debito pubblico giunto a superare per la prima volta l'ammontare complessivo del Pil) e la necessità parallela di far fronte nel 2021 ai primi contraccolpi del divorzio da Bruxelles dopo la scadenza del periodo di transizione post Brexit: segnati fin da queste settimane da intoppi di confine sul fronte dell'import-export col continente e dal sorpasso 'storico' della piazza finanziaria di Amsterdam rispetto alla City sui numeri del trading. Di qui lo scetticismo sugli impegni di Sunak espresso dalla cancelliera ombra dell'opposizione laburista, Anneliese Dodds, secondo cui il Regno sta “sperimentando non solo il peggiore bilancio d'Europa di morti per Covid, ma la maggiore crisi economica fra i Paesi più industrializzati”. Condizioni che a suo dire avrebbero dovuto spingere il governo ad anticipare da tempo nuove misure d'emergenza. E ora impongono “immediatamente” un'estensione a lungo termine dei mega sussidi garantiti in questi mesi a chi è rimasto a casa senza reddito sufficiente, nonché un incremento degli aiuti di Stato e proroghe del taglio dell'Iva a favore dei settori più in ginocchio: industria del turismo in primis, dall'ospitalità ai viaggi. 

Autore: ANSA