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22/11/2021

Da Kkr Opa a sorpresa sul 100% di Tim

La Borsa ha subito accolto l’offerta con un rally del titolo (+30%) che potrebbe continuare, dato che il cash messo sul piatto dal fondo americano (50 cent per azione) non basta né al primo azionista, la francese Vivendi, né agli altri azionisti, tanto che il mercato scommette su un ritocco dell’offerta. In programma un cda straordinario di Tim: sotto accusa l’ad Gubitosi anche per lo stato dei conti

La Borsa crede a Kkr e in un vortice di scambi spinge Tim verso il prezzo proposto per rilevare con un'Opa il 100% delle azioni. Il fondo americano, che confermerà la sua offerta solo dopo una due diligence di 4 settimane e l'ok del governo, ha messo sul piatto circa 50 centesimi e le azioni ordinarie in una sola seduta hanno già recuperato 10 centesimi, chiudendo in rialzo del 30,25% a 0,451euro. Brillanti anche le risparmio, allineate nel prezzo (+29,53% a 0,45 euro). Ma a Vivendi, che ha in mano il 23,75% a un prezzo di carico medio di 1 euro, non può bastare: "l'offerta di Kkr non riflette il reale valore di Tim, è insufficiente", dicono fonti vicine al gruppo francese. Cdp resta silente, aspettando di esprimersi nelle sedi istituzionali. Si guarda quindi al cda del 26 novembre.
Nemmeno il mercato si accontenterà e ci si attende un nuovo rally del titolo nei prossimi giorni (dopo che oggi è passato di mano l'11% del capitale, con scambi 20 volte oltre la media) e per gli analisti il fondo "potrebbe essere costretto a salire" e 83 centesimi per azione potrebbe essere il prezzo che mette tutti d'accordo, anche se "essendo la soglia al 51%, l'Opa potrebbe aver successo anche se i francesi non apportassero le loro azioni" suggerisce Ubs. I potenziali ostacoli "sono il tema della concorrenza (con l'influenza materiale di Cdp su due reti fisse) e Vivendi. Bene invece il sostegno del governo, "lo status quo potrebbe non essere più politicamente accettabile" commentano gli analisti di Jefferies e qualcuno teme anche che nel medio termine Tim "potrebbe non essere in grado di mantenere i suoi attuali piani di investimento" nella Ftth dopo due revisioni della guidance. I piani di Kkr per Tim dopo l'acquisizione non sono stati delineati ma il modello Terna è un'ipotesi su cui comincia a ragionare anche il mercato.
Quello che ha risvegliato il mercato è l'approccio 'fuori dagli schemi' che può dare Kkr per invertire tendenza e tornare alla redditività. "Un private equity esperto come Kkr potrebbe rivelarsi una soluzione migliore per supportare il turnaround di Tim rispetto agli azionisti di riferimento che hanno controllato la società negli ultimi 20 anni, grazie al suo lungo orizzonte di investimento, alle sue ampie risorse finanziarie e alla flessibilità extra consentita dal delisting".
Ora la parola è al cda. La convocazione della riunione straordinaria nasce dai 'mal di pancia' di Vivendi a cui, secondo indiscrezioni di stampa si è unito il malumore dei consiglieri rappresentanti dei fondi che mettono in discussione la governance e chiedono ragione all'ad Luigi Gubitosi dello stato di deterioramento dei conti aziendali dopo due revisioni della guidance e il taglio del rating da parte di S&P. In quella stessa occasione ci si attende che si discuta anche della proposta di Kkr per dare il via, con un passaggio tecnico, scegliendo gli advisor, alle trattative e alla due diligence. La politica intanto ha già alzato gli scudi e anche i sindacati si dicono preoccupati e provano ad alzare il livello dell'attenzione attivando le 'procedure di raffreddamento'. Lo scopo ultimo non è arrivare a uno sciopero contro l'azienda, con cui stanno già parlando e che li riceverà il 1 dicembre ma - si apprende da fonti sindacali - farsi ascoltare dalla politica e dai soci. Le motivazioni stanno nelle "incertezze societarie e possibile ennesimo cambio di proprietà" con l'obiettivo della "difesa dei perimetri occupazionali" e la richiesta di un piano industriale di rilancio aziendale. 
 

Autore: ANSA