Focus On

ECONOMIA ITALIANA
03/01/2022

La crescita 2021 può superare il 6,3%

Nonostante l’avanzare della variante Omicron, l’economia italiana potrebbe aver terminato il 2021 con un Pil che va oltre le più rosee previsioni. Ora a spaventare – oltre alla crescita dei contagi e alle possibili chiusure – è il caro-energia, che potrebbe mettere a rischio la ripresa. Il governo valuta la possibilità di varare uno scostamento di bilancio per sterilizzare gli aumenti delle bollette.

La ripresa dei contagi e le ultimissime misure di contenimento decise dal governo per arginare la variante Omicron non hanno inciso sull'andamento dell'economia. O almeno ancora non così tanto da aver compromesso il rimbalzo rispetto al 2020 ed invertito la tendenza al rialzo in atto da mesi e che ha portato probabilmente il Pil italiano a chiudere il 2021 con una crescita superiore al 6%. Forse al 6,3%, come indicato dall'Istat qualche settimana fa, o forse anche di più: al 6,4% o al 6,5%, come si è spinto a pronosticare il ministro della pubblica amministrazione Renato Brunetta, difendendo la scelta di far rientrare fisicamente al lavoro i dipendenti pubblici. La variante sta costringendo a casa un milione di italiani ma, stando alle rassicurazioni del ministro, l'economia ha finora retto il colpo. Rispetto alle previsioni della NaDef, che indicavano una crescita nel 2021 del 6% dopo il drammatico -8,9% dell'anno precedente, il Pil potrebbe essere dunque aumentato di qualche decimale in più. 
Per avere una prima stima concreta bisognerà aspettare il 31 gennaio, quando l'Istat fornirà i dati del quarto trimestre e con quelli anche la media d'anno. Ma per ora, nonostante tutto, i consumi sembrano aver retto anche a Natale, il turismo e i servizi sono stati penalizzati ma solo nell'ultima parte dell'anno, e l'industria ha continuato a marciare. Ne è prova l'indice Pmi manifatturiero che a dicembre ha segnato il diciottesimo mese consecutivo di espansione e, malgrado un lieve rallentamento rispetto a novembre, è risultato superiore alle attese degli analisti. Alcuni settori, come appunto il turismo e in generale l'intrattenimento, dalle discoteche chiuse agli stadi, ai teatri ai cinema, subiranno l'effetto dell'ondata Omicron e delle misure conseguenti, ma a preoccupare al momento non è solo il Covid. L'impatto peggiore sull'economia potrebbe averlo il caro-bollette, un macigno sia per i bilanci familiari che per quelli delle imprese. Nel 2021 il governo è intervenuto 3 volte, stanziando complessivamente oltre 8 miliardi di euro, non abbastanza però per neutralizzare gli aumenti, almeno non per tutti.
Il +55% della luce e il +42% del gas scattati il primo gennaio hanno quindi spinto i partiti a chiedere di più. La Lega, Leu e il Movimento 5 Stelle, propongono di modificare gli obiettivi di deficit e di varare un nuovo scostamento. Un'idea che il governo non sembra escludere a priori. Cifre esplicite non le ha ancora fatte nessuno, ma perché gli interventi possano essere significativi, perché il caro-energia venga arginato anche per le grandi imprese energivore, perché vengano erogati nuovi ristori e perché si possa magari anche prolungare la cig Covid per i settori più colpiti, come appunto il turismo, ci si potrebbe aggirare, secondo indiscrezioni, sui 7-10 miliardi. Si ripercorrerebbe in questo caso la stessa strada intrapresa dal governo Conte II all'inizio dello scorso anno. Anche in quel caso, appena chiusa la manovra, il governo varò a metà gennaio uno scostamento da oltre 30 miliardi di euro proprio per finanziare i successivi sostegni anti-Covid. Dalla sua parte questa volta il governo Draghi ha però conti pubblici in ripresa. Non solo il Pil ma anche il fabbisogno ha dato finora decisi segnali di miglioramento, anche superiori rispetto a quelli indicati nella NaDef (e che lasciano presagire quindi anche un buon andamento del debito). 

Autore: ANSA