Focus On

RIPRESA ECONOMICA
17/04/2021

La Cina vola: +18,3% nel primo trimestre

La seconda economia mondiale ha registrato in assoluto la crescita su base annua più alta della sua storia, anche se leggeremente inferiore alle previsioni degli analisti (+19%). Il dato congiunturale, però, è decisamente meno brillante: +0,6%, contro una stima dell’1,5%. La decelerazione non dovrebbe compromettere il raggiungimento del target di crescita del +6% nel 2021

Nel primo trimestre 2021, l'economia della Cina è cresciuta al ritmo più veloce mai registrato con un balzo del 18,3% (meno del 19% atteso in media dagli analisti) sullo stesso periodo del 2020, anno pesantemente colpito dalla pandemia del Covid-19: la base bassa di confronto lascia un'espansione trimestrale a gennaio-marzo pari al 10,3% se rapportata a inizio 2019, prima che il Covid-19 emergesse, secondo i dati diffusi dall'Ufficio nazionale di statistica. Tuttavia, la crescita congiunturale è stata meno impetuosa: dopo il +3,2% di ottobre-dicembre 2020, a gennaio-marzo è stata dello 0,6%, contro l'1,5% stimato dagli analisti. Letti in questo modo, i dati segnalerebbero una crescita economica più contenuta e con un rallentamento in proiezione per il resto dell'anno, ma ragionevolmente non sufficiente a impedire alla Cina di centrare il target di crescita “oltre il 6%”, annunciato a marzo dal premier Li Keqiang.
La seconda economia più grande al mondo, l'unica tra le maggiori ad avere avuto lo scorso anno un Pil positivo (+2,3%), ha beneficiato nei primi mesi del 2021 del trend delle vendite al dettaglio e dell'attività industriale, nonché delle esportazioni migliori del previsto. “L'economia nazionale ha avuto un buon inizio d’anno”, ha affermato il portavoce dell'Ufficio nazionale di statistica Liu Aihua, ammettendo che il picco della crescita è stato in parte dovuto a “fattori incomparabili, come la bassa cifra di base dello scorso anno” e l'aumento dei “giorni lavorativi a causa della permanenza delle persone durante le vacanze del Capodanno lunare”. I lavoratori migranti, infatti, erano stati esortati a rimanere nelle aree di lavoro durante la festività per timore che la massiccia migrazione potesse portare a epidemie locali. Liu ha rimarcato che la crescita su base trimestrale ha “dimostrato una ripresa costante”.
In tutti i settori chiave, la Cina ha avviato il suo rimbalzo economico dopo che la cautela intorno al periodo delle vacanze si è attenuata e i consumi interni hanno trovato nuovo slancio. A marzo, la produzione industriale è aumentata del 14,1% su base annua, portando la crescita del primo trimestre al 24,5%, mentre le vendite al dettaglio sono salite del 34,2%, al totale nei primi tre mesi di +33,9%. Liu, tuttavia, ha invitato alla prudenza, soprattutto perché il panorama internazionale riserva ancora “elevate incertezze”, tra tensioni geopolitiche - ad esempio, con gli Usa - e la pandemia ancora aggressiva in molti Paesi. Il tasso di disoccupazione, relativo alla componente urbana, è sceso al 5,3% dal 5,5% di febbraio. La maggiore domanda da parte dei partner commerciali emersi dalla pandemia ha alimentato la produzione industriale e gli investimenti cinesi: l'export è aumentato del 49% nel trimestre, a 710 miliardi di dollari, mentre l'import del 28%, a 593,6 miliardi. La Cina ha previsto una crescita del Pil “oltre il 6%” per il 2021 (prudenziale se comparata all'8.1% del Fmi) , il primo anno del nuovo piano economico e sociale quinquennale del governo, basato sul nuovo modello di sviluppo con i consumi interni guidati dall'avanzamento nazionale delle tecnologie ad alto valore aggiunto. 
 

Autore: ANSA