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CACCIA AGLI EVASORI
21/06/2021

Presto in Italia la “lista Dubai”

Le autorità tedesche hanno acquisito da un anonimo un cd con i dati di milioni di stranieri con patrimoni negli Emirati Arabi. L’Italia – come da accordi Ue sulla cooperazione amministrativa e fiscale – ha chiesto alla Germania di entrare in possesso dei dati degli italiani per poterli incrociare con le dichiarazioni fiscali e scovare gli eventuali evasori

Riparte la caccia grossa agli evasori internazionali, potenzialmente nascosti questa volta a Dubai. Grazie alla Germania, che ha acquistato da un anonimo un cd con i dati di milioni di stranieri con patrimoni negli Emirati Arabi, l'Italia a breve verrà in possesso dell'elenco dei cittadini italiani di questa nuova 'lista Dubai', attraverso la quale incrociare proprietà e introiti dichiarati e valutare eventuali ipotesi di evasione fiscale. L'ufficio federale per le imposte (BZSt), secondo quanto riportato dai media di Berlino nei giorni scorsi, all'inizio dell'anno avrebbe pagato circa 2 milioni di euro il Cd contenente dati segreti, che ora verranno passati ai Laender per procedere alle verifiche caso per caso e, contemporaneamente, i dati sono stati messi a disposizione degli altri Paesi europei interessati. Una direttiva Ue del 2011 sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale consente, infatti, la trasmissione dei dati a tutte le Autorità fiscali dei Paesi membri che lo richiedono.
Su regia del Mef è stata attivata quindi la procedura per ottenere questa nuova 'lista Dubai' attraverso l'Agenzia delle Entrate, che - insieme alla Guardia di Finanza - è l’autorità delegata allo scambio di informazioni fiscali.
La nuova lista emiratina ricorda la più famosa Lista Falciani, con gli elenchi di contribuenti con beni in Svizzera, nella filiale della banca HSBC di Ginevra: anche in quel caso le autorità italiane non avevano acquisito direttamente i dati, che erano stati prima ottenuti dalla Francia e poi utilizzati anche da Roma. il passaggio attraverso gli strumenti di cooperazione internazionale rende questi dati, di origine anonima, utilizzabili sia in fase amministrativa che giudiziale, come confermato dalla Corte di cassazione nel 2019 con una sentenza proprio a proposito della lista Falciani.
“Come Italia dobbiamo acquisire velocemente i dati degli italiani che hanno trasferito fondi in altri Paesi. In questo senso mi sono attivata con gli Uffici”, ha detto il viceministro all'Economia Laura Castelli sottolineando che “c'è una dimensione estera su cui è necessario rafforzare tutte le azioni utili ad arginare il fenomeno dei paradisi fiscali”. Castelli è intervenuta dopo che il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, in un’intervista ha sottolineato proprio i limiti nell'azione anti-evasione dettati dai paletti nell'utilizzo dei dati che pure sarebbero a disposizione dell'amministrazione. 
 

Autore: ANSA