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MATRICOLE
08/03/2021

Ora Deliveroo punta alla Borsa

Il gruppo britannico intende quotarsi a Londra. L’Ipo potrebbe valorizzare l’azienda fino a 7 miliardi di sterline. Nel 2020 la crescita è stata fortissima, con i ricavi che hanno registrato un aumento del 64% a oltre 4 miliardi di sterline, ma il risultato netto è ancora negativo. Il fondatore Will Shu: “le nostre ambizioni sono aumentate, grandi opportunità davanti a noi”

Il colosso britannico della consegna a domicilio di cibo Deliveroo ha fatto il pieno di ricavi nel 2020, l'anno della pandemia, e ha rotto gli indugi sulla Borsa. Lo sbarco, annunciato formalmente, avverrà a Londra, con un'operazione che potrebbe valorizzare l'azienda fino a 7 miliardi di sterline (8,16 miliardi di euro), secondo la stampa britannica. Con gran parte dei Paesi chiusi per Coronavirus e le attività della ristorazione interrotte se non per il servizio d'asporto, è cresciuto del 64% il valore lordo delle transazioni di Deliveroo, passate da 2,5 a 4,1 miliardi di sterline (4,78 miliardi di euro). In forte crescita anche il margine operativo lordo, passato dal 5,8% all'8,8% dei ricavi, mentre l'utile lordo è aumentato dell'89,5% a 358 milioni di sterline (417,32 milioni di euro). Unica nota stonata il risultato netto, non ancora positivo, ma con una perdita scesa a 223,7 milioni di sterline (260,76 milioni di euro), dai 317 (369,52 milioni euro) nel 2019, quando non c'era la pandemia.
Deliveroo, ha spiegato il fondatore Will Shu, rimane concentrata sugli “investimenti per generare crescita nel nascente mercato dell'online food market”. Nel contempo il gruppo guarda agli addetti alle consegne, i cosiddetti 'rider' che viaggiano su due ruote, proponendo loro “lavoro flessibile” e “sicurezza”, annunciando un 'Thank you fund' (fondo di ringraziamento) del valore complessivo di 16 milioni di sterline (18,65 milioni di euro) in occasione della quotazione, destinato a tutti gli oltre 36mila rider dei 12 mercati in cui opera, con un importo medio di 510 euro a testa.
La Borsa servirà per investire nelle attività più innovative: dalle cucine 'delivery-only Editions' a 'Signature', che consente ai ristoranti e ai negozi di generi alimentari di offrire la consegna tramite i propri canali online. Ci sono poi 'Plus', il servizio di abbonamento che elimina le spese di spedizione a fronte del pagamento di un canone fisso mensile e la consegna di prodotti alimentari su richiesta. “Oggi - sottolinea Shu, che nega di aver mai avuto un approccio da 'startup o Silicon Valley' - Deliveroo è molto più grande di quanto avrei mai pensato. Eppure, crediamo veramente che siamo ancora all'inizio. Le nostre ambizioni sono aumentate man mano che abbiamo veramente iniziato a comprendere e sfruttare l'opportunità che abbiamo di fronte nel settore del cibo online”. 
 

Autore: ANSA