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POLITICA MONETARIA
16/06/2021

Fed: primo aumento dei tassi nel 2023

L’economia Usa corre e il Pil è rivisto al rialzo: +7% nel 2021. Anche i prezzi corrono, ma Powell cerca di buttare acqua sul fuoco: “ci sono colli di bottiglia maggiori delle attese nelle catene di approvvigionamento, ma i prezzi scenderanno”. Per il tapering si guarda a Jackson Hole, ma Powell promette gradualità e trasparenza. Wall Street chiude in calo 

L'economia americana accelera, i prezzi corrono e la Fed rivede la sua tabella di marcia anticipando al 2023 il primo aumento dei tassi di interesse. “I progressi sulle vaccinazioni hanno ridotto la diffusione del Covid 19 negli Stati Uniti. E nell'ambito di questi passi in avanti gli indicatori dell'attività economica e dell'occupazione si sono rafforzati”, afferma la Fed al termine della due giorni di riunione, che si è chiusa con tassi fermi fra lo 0 e lo 0,25% e il piano di acquisti di asset da 120 miliardi di dollari invariato. I progressi emergono chiaramente dalle nuove stime di crescita. Il Pil americano è stato infatti rivisto al rialzo al +7% quest'anno, mentre la previsione per il 2022 è rimasta invariata al +3,3%. Un'accelerazione è attesa anche per l'inflazione stimata quest'anno al 3,4%, ben al di sopra dell'obiettivo del 2% e oltre il +2,4% previsto solo lo scorso marzo. I prezzi sono “saliti in modo notevole e resteranno elevati”, avverte il presidente della Fed, parlando di “colli di bottiglia maggiori delle attese” nelle catene di approvvigionamento, con conseguenti effetti forti sui prezzi.
“Non abbiamo una tempistica, ma i prezzi caleranno”, afferma Jerome Powell. E' in questo contesto che la Fed accelera la sua tabella di marcia: 13 dei 18 componenti del Fomc prevedono almeno un aumento del costo del denaro entro la fine del 2023, in aumento rispetto ai sette di marzo. Per il 2023 ben 11 membri stimano addirittura due rialzi dei tassi, mentre sette - rispetto ai quattro di tre mesi fa - intravedono una stretta già nel 2022. Parlando di effetti transitori sull'inflazione, la Fed ribadisce come anche a fronte dei miglioramenti osservati “la ripresa non è completa e i rischi all'outlook restano”, spiega Powell notando un rallentamento della velocità delle vaccinazioni e la diffusione di nuove varianti. Guardando avanti la banca centrale si impegna “a monitorare le implicazioni all'outlook che arrivano dai dati economici. La Fed è pronta ad aggiustare la sua politica se dovessero emergere rischi che le impediscono di raggiungere i suoi obiettivi” della massima occupazione e della stabilità dei prezzi.
La Fed più falco delle attese sui tassi frena Wall Street, che chiude in calo. In rialzo invece i redimenti dei Treasury a 10 anni, mentre l'euro perde quota rispetto al dollaro a 1,2011. L'accelerata sui tassi lascia intravedere agli investitori la possibilità che in un futuro non troppo distante la Fed possa avviare una riduzione degli acquisti di asset, aprendo la strada al ritiro delle misure eccezionali messe in campo per la pandemia. Secondo le attese, Powell potrebbe annunciare qualcosa sul fronte del tapering a Jackson Hole in agosto. “Daremo un ampio preavviso prima di modificare il piano di acquisti. La riduzione sarà ordinata e trasparente, spiega Powell mettendo in evidenza che l'attenzione della Fed ora è sullo stato dell'economia. Ad agitare gli investitori è il timore che nel ritiro degli stimoli qualcosa vada storto, facendo naufragare la ripresa. Molti notano inoltre il messaggio contrastante che arriva dalla Fed e dall'amministrazione Biden che, nonostante i progressi, vuole varare un piano da 2.500 miliardi di dollari per le infrastrutture e incassare il via libera a un budget multimiliardario.
 

Autore: ANSA