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OMBRE CINESI
30/09/2021

Evergrande a un passo dal default

Fitch taglia il rating a ‘C’ dopo il mancato pagamento di un’altra cedola su un’emissione offshore. Intanto, il gruppo immobiliare cede il 20% di  Shengjing Bank e rimbalza a Hong Kong (+14%). La banca centrale cinese immette altra liquidità nel sistema e, a sorpresa, convoca 24 istituti per sollecitare la cooperazione con i governi locali e la tutela degli acquirenti di case

Evergrande è nell'anticamera del default. Fitch ha tagliato il rating da 'CC' a 'C', una tacca sopra il precipizio per il prevedibile mancato pagamento degli interessi maturati sui bond. A sorpresa, invece, la Banca centrale cinese (Pboc) e la China Banking Regulatory Commission hanno convocato una riunione con 24 banche allo scopo di sollecitare la cooperazione con i governi locali sulla capacità di mantenimento di uno "sviluppo stabile e sano" nel mercato immobiliare, proteggendo gli acquirenti di case. La decisione di Fitch è maturata nel giorno del coupon in scadenza da 47,5 milioni di una emissione offshore in dollari e che non risulterebbe pagato, aggiungendosi a quello da 83,5 milioni non onorato il 23 settembre. "Il declassamento riflette il fatto che è probabile che Evergrande manchi il pagamento degli interessi su titoli senior non garantiti", hanno scritto gli analisti dell'agenzia di valutazione in una nota, rilevando che la società si trova già nel 'periodo di tolleranza' di 30 giorni superato il quale scatta il default.
All'incontro con la banca centrale e il governatore Yi Gang hanno partecipato anche i responsabili dei dipartimenti competenti del ministero dell'Edilizia abitativa e dello Sviluppo urbano-rurale e della China Securities Regulatory Commission. Le istituzioni finanziarie, secondo una nota serale dell'istituto centrale - che non menziona mai la crisi di Evergrande -, sono state sollecitate a "seguire i principi dello Stato di diritto". In altri termini, l'orientamento che emergerebbe è quello di favorire soluzioni decentrate, in periferia, con la vendita di asset (anche ai rivali del settore) o l'ingresso degli enti locali a tutela delle abitazioni pagate e non completate, stimate in oltre 1,5 milioni di unità, per "tutelare gli acquirenti".
In mattinata, Evergrande ha annunciato la vendita per 1,5 miliardi di dollari del 19,93% di Shengjing Bank a Shenyang Shengjing Finance Investment, società di gestione patrimoniale statale, al fine di raccogliere liquidità. Shengjing Bank, tuttavia, aveva chiesto che i proventi netti della cessione fossero utilizzati per estinguere le passività del gruppo con l'istituto, segnalando un'altra indicazione precisa: i creditori domestici, a ogni livello, saranno preferiti agli internazionali.
Sulla Borsa di Hong Kong, in controtendenza rispetto alle perdite dei listini asiatici, Evergrande è rimbalzata toccando un massimo intraday del +16%, per poi chiudere con un guadagno del 14.98%. Ad alimentare gli acquisti, l'annuncio della cessione della quota in Shengjing Bank. E un'altra società immobiliare, Fantasia, ha intanto chiesto la sospensione dei titoli in vista di un annuncio rilevante sulla disposizione di asset.
Intanto, la Banca centrale cinese ha immesso ulteriore liquidità nel sistema finanziario per il nono giorno di fila, in quella che è la striscia più lunga da dicembre 2020, nel tentativo di soddisfare l'impennata della domanda stagionale in vista della lunga festività della Golden Week: 100 miliardi di yuan (15,5 miliardi di dollari) con accordi di riacquisto inverso di 14 giorni, per un saldo netto di 40 miliardi di yuan. La mossa lascia anche ipotizzare il tentativo di rassicurare di fronte alle tensioni alimentate da Evergrande, su cui pende sempre il fardello da 305 miliardi di dollari di debiti. 
 

Autore: ANSA