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Economia
2 ore fa
Governo, Mantovano: "Da inizio legislatura mai apposto segreto di Stato"
(Teleborsa) - "Il nostro governo si muove sulla strada della limitazione degli strumenti eccezionali a disposizione dell'intelligence in casi in cui ciò risulta veramente indispensabile. Con questo spirito nei mesi scorsi la presidente del consiglio ha disposto la desecretazione di atti relativi a stragi e nessun segreto di Stato è stato posto dal governo. E c'è chi, per alcune vicende, ci rimprovera addirittura di non averlo fatto". È quanto ha affermato l'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica Alfredo Mantovano alla presentazione della rivista "Gnosis", curata dal Dis. Il riferimento al mancato segreto di Stato non esplicitato dal sottosegretario potrebbe essere al caso Almasri. "Al centro del dibattito – ha spiegato Mantovano – c'è la tentazione di sacrificare le ragioni della democrazia e delle libertà in favore di quelle securitarie. Questa soluzione è adottata da nazioni che non hanno i nostri standard democratici, adottano strumenti per controllare il web. Non è questa la strada di nazioni come l'Italia, che formano la propria ragion d'essere sulla tutela delle libertà"."C'è un dibattito attualissimo sull'opportunità o sulla legittimità degli strumenti di monitoraggio se non di vera e propria censura dei contenuti pubblicati nei web per contrastare la cosiddetta disinformazione. Si tratta – ha proseguito Mantovano – di temi complessi di cui si discute proprio in questi giorni anche in sede europea con una linea di confine che non è mai così chiara tra la libertà di manifestazione di posizioni anche estreme, ma che rappresentano opinioni, e la propaganda di odio e la propagazione della menzogna. L'attenzione nell'individuare questa linea di confine con molta oculatezza, perché il rischio di debordare nella limitazione dei diritti in nome della sicurezza, proprio su questo terreno, è elevatissimo".Al centro dell'intervento di Mantovano anche lo scenario europeo. "Ci troviamo di fronte a un contesto sempre più integrato a livello europeo che rende veramente patetici i richiami nazionalistici. Ci sono limiti che ogni giorno mostra la quotidianità dell'Unione europea. Ma rispetto a questi limiti il richiamo non è la protesta sterile o il rilancio dell'euroscetticismo, ma lo sforzo di vivere l'Europa in modo non passivo, non rassegnato, non consegnato alle burocrazie, ma col necessario protagonismo politico – ha detto Mantovano –. Dovremmo evitare di dare ragione al presidente della Federazione Russa che qualche giorno fa ha detto all'Ucraina, 'ma vuoi andare nella Unione Europea? Vacci pure'. E non si è ben capito se nella sua prospettiva fosse una concessione o una condanna. La condanna, certo, non a vivere quotidianamente sotto la devastazione delle bombe, che non ha confronti in termini di disumanità, ma a vivere quotidianamente in un'atmosfera soffocante. Quando manca il respiro si fa fatica ad andare avanti e l'Europa fa fatica ad andare avanti e deve togliere un po' di corde che opprimono questa capacità di respirare e per toglierle, per allentarle, il primo antidoto è quello della cultura, della cultura della sicurezza".
Fonte: Teleborsa