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Economia
49 minuti fa

Ianuario (Commercialisti): "sostenibilità diventa requisito per fare impresa"

(Teleborsa) - "L’Unione Europea ha introdotto, soprattutto negli ultimi anni, numerose normative in materia di sostenibilità, imponendo obblighi stringenti sia alle grandi imprese che indirettamente alle Pmi. L’applicazione dei criteri ESG viene ormai richiesta anche da banche, mercati, per la partecipazione ad appalti e a bandi per agevolazioni finanziarie e soprattutto nell’ambito della filiera di appartenenza. Nonostante il recente differimento e l’alleggerimento di alcuni obblighi, resta centrale – e anzi sempre più strategico – il ruolo dei commercialisti nel supportare gli imprenditori. Dobbiamo saper cogliere pienamente questa straordinaria opportunità, puntando su formazione e competenze. È ciò che, come Ordine partenopeo, abbiamo realizzato da quattro anni con continuità, provando a preparare i colleghi ad affrontare al meglio queste nuove sfide".  Lo ha dichiarato Raffaele Ianuario, consigliere delegato ESG dell’Odcec di Napoli, nel corso del convegno “Sostenibilità ESG: CSRD, VSME e assurance. Cosa cambia realmente e come affrontare le nuove sfide”, promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli, presieduto da Eraldo Turi, e dall’Associazione Dottori Commercialisti sezione di Napoli.Ad analizzare le novità normative, dopo l’introduzione di Francesco Viti, vicepresidente della commissione ESG Formazione e Implementazione, è intervenuto Mauro Sciarelli, professore ordinario di Economia e Gestione delle imprese dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”: "Le nuove norme in materia ESG rappresentano il risultato di un lungo percorso di trasformazione verso la sostenibilità all’interno delle imprese. Esse riguardano soprattutto le modalità con cui viene misurata e rendicontata la sostenibilità, che deve essere integrata nei processi di gestione e nelle strategie aziendali. Si tratta - ha sostenuto Sciarelli - di un approccio fondamentale per comunicare in modo trasparente agli stakeholder ciò che le aziende fanno in termini di impatto sociale e ambientale. Il paradigma ESG, infatti, è ormai un punto di riferimento essenziale per valutare le performance e il valore complessivo di un’organizzazione".Commercialisti partenopei in prima linea su questo fronte come ha sottolineato Antonella La Porta, consigliere delegato ESG dell’Odcec Napoli: "La sostenibilità sta diventando sempre più uno stile di vita per i privati e una realtà normata per le imprese. Su questo tema abbiamo lavorato con grande impegno, organizzando il primo corso che attribuisce crediti per la figura del revisore della sostenibilità e presentando all’Ordine la proposta per la redazione del bilancio di sostenibilità. In questo modo - ha evidenziato La Porta - abbiamo potenziato il bilancio sociale, affiancando un documento capace di esprimere in modo più completo la sensibilità verso la rendicontazione non finanziaria. L’auspicio è che altri enti pubblici non economici seguano questa strada, adottando uno strumento fondamentale per misurare e valorizzare determinate performance".Il focus sulla situazione in Italia è stato illustrato da Emmanuela Saggese, presidente della commissione ESG Rendicontazione e certificazione: «Abbiamo presentato, per la prima volta in una sede pubblica, un’analisi su un campione di 40 bilanci redatti secondo lo standard VSME, elaborata nell’ambito dei lavori della commissione Reporting del Consiglio Nazionale. Lo studio offre una fotografia realistica dello stato dell’arte della rendicontazione volontaria nelle PMI italiane, evidenziando ciò che è già presidiato e ciò che richiede un passo ulteriore. Dallo studio emerge che l’area ambientale è quella maggiormente presidiata, mentre la dimensione sociale è spesso ridotta a una semplice narrazione e non pienamente misurata; la parte di governance, pur presente, risulta spesso ancora in fase iniziale concentrata sugli adempimenti minimi e non ancora su processi e responsabilità. In questo scenario, i commercialisti possono offrire un contributo decisivo, accompagnando le imprese in un passaggio fondamentale: dall’applicazione di meri criteri di misurazione all’elaborazione di vere e proprie strategie orientate alla crescita e alla competitività».Secondo Federica Cordova, presidente della commissione ESG Formazione e Implementazione: «Il ruolo del revisore della sostenibilità sarà sempre più centrale, soprattutto alla luce della definizione chiara di limiti e responsabilità connessi a questa funzione. Si tratta di una figura destinata ad avere un impatto significativo sull’intero ecosistema sociale, motivo per cui la formazione assume un’importanza fondamentale. Siamo molto soddisfatti della risposta dei colleghi, che mostrano un interesse crescente verso queste tematiche e una grande consapevolezza del cambiamento in atto».Per Raffaella Papa, esperta di percorsi ESG e componente esterna della Commissione, "La rendicontazione di sostenibilità è occasione per le imprese di associare al bilancio civilistico, che descrive i risultati raggiunti nell'esercizio di riferimento, uno strumento di rappresentazione delle strategie di sviluppo nel medio-lungo periodo con obiettivi e quantitativi e azioni concrete per conciliare crescita economica, tutelando le persone e l'ambiente. Un piano strategico che diviene parte integrante del piano industriale per garantire la competitività e resilienza dell'impresa e nel contempo per "meritare" la fiducia di clienti e fornitori, banche e istituzioni grazie all'affidabilità e lungimiranza della governance aziendaleNel corso dell’incontro Stefania Linguerri, presidente della commissione nazionale Tutela del consumo, ha rimarcato l’importanza della Empowerment Consumers Directive come fattore di accelerazione del processo di sostenibilità «che impone alle imprese il passaggio alla fase della operatività e segna un nuovo passo per le attività dei professionisti che diventano garanti a presidio dei bilanci di sostenibilità nei confronti degli stakeholders e dei mercati».I lavori sono stati introdotti da Francesco Mazzella (presidente Confprofessioni Campania), Michele Saggese (presidente Adc Sezione di Napoli) Anna Maria Argentino vicepresidente Adc Sezione di Napoli), Vincenzo Moretta (presidente Fondazione ricerca dottori commercialisti di Napoli) e Matteo De Lise (presidente nazionale Aiecc).
Fonte: Teleborsa