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2 ore fa

CONSOB, portafogli gestiti e depositi ai massimi a metà 2025 con 4.220 miliardi di euro

(Teleborsa) - A fine giugno 2025, il controvalore degli strumenti finanziari detenuti presso intermediari vigilati, nell'ambito dei servizi di investimento e gestione del risparmio, ha raggiunto i 4.220 miliardi di euro, registrando un aumento del 3,7% rispetto al dato di fine 2024. L'incremento è stato trainato soprattutto dalla crescita dei titoli di capitale italiani (+6,2%), dei titoli di Stato italiani (+3,2%) e degli OICR (+3%). È quanto risulta dalla fotografia scattata nell'ultimo Bollettino Statistico Intermediari, pubblicato oggi dalla CONSOB. Il dato a metà 2025 è il più alto da quando, nel 2010, l'Autorità di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari in Italia ha iniziato le rilevazioni.I volumi di attività relativi alla prestazione di servizi di investimento sono complessivamente cresciuti nel corso del primo semestre 2025 (collocamento di strumenti finanziari è salito del 11,8%, la negoziazione in conto proprio del 24,8%, l'esecuzione ordini del 6,8%) ad eccezione della ricezione e trasmissione di ordini che ha registrato una lieve flessione del 3% rispetto al primo semestre del 2024. Anche i premi lordi derivanti dal collocamento di prodotti assicurativi a contenuto prevalentemente finanziario, distribuiti in Italia da intermediari vigilati, hanno segnato una forte crescita (+24,2%), dovuta all'aumento delle polizze unit linked (+26,1%).Il patrimonio gestito da intermediari vigilati si è attestato, a fine giugno 2025, a 1.641 miliardi di euro, con un incremento dell'1,2% rispetto al dato di fine 2024. Tale crescita è stata sostenuta principalmente dalle gestioni patrimoniali individuali (+1,4%), che rappresentano il 65,4% del totale e dagli Oicr aperti di diritto italiano (+1,7%).Nel primo semestre 2025 la raccolta netta degli Oicr aperti di diritto italiano è risultata positiva per circa 8,6 miliardi di euro, trainata dai fondi di tipo obbligazionario (+10,6 miliardi di euro) e da quelli monetari (+1,9 miliardi di euro) che hanno ampiamente controbilanciato i deflussi dai fondi azionari, flessibili e speculativi.I dati contabili delle Sgr, a fine giugno 2025, evidenziano un utile netto aggregato di circa 823 milioni di euro, con un decremento di 31 milioni rispetto a fine giugno 2024. Si è registrata una crescita delle commissioni nette di circa 85 milioni di euro ma tale crescita non è riuscita a compensare l'incremento dei costi operativi (41,1 milioni di euro) e delle imposte (9,3 milioni di euro) e la diminuzione degli utili da partecipazioni (30 milioni di euro). Stessa situazione per le Sim: l'utile netto di 54,4 milioni è in calo di circa 7 milioni, sempre per l'aumento dei costi operativi (+19,3 milioni) e della riduzione delle commissioni nette (-1,6 milioni).Nonostante il lieve calo dell'utile, gli indici di bilancio delle Sgr continuano a delineare un quadro complessivamente solido. Il Cost to Income Ratio, indicatore dell'efficienza operativa, si è stabilizzato intorno al 45%, segnando un moderato incremento rispetto ai minimi del 2021. Al contempo, il Margine di Profitto Netto, parametro chiave della redditività, si conferma su livelli elevati, prossimi al 40%. La correlazione inversa tra i due indicatori conferma che il recente incremento dei costi operativi ha contenuto, ma non compromesso, la redditività del settore, che resta strutturalmente forte.
Fonte: Teleborsa