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Economia
1 ore fa
PNRR, Corte dei Conti: "Conseguiti 32 obiettivi, opere pubbliche non accelerano"
(Teleborsa) - Sono stati tutti conseguiti i 32 obiettivi europei in scadenza nel primo semestre 2025 (a seguito della revisione di novembre u.s.), raggiungendo così un tasso di avanzamento del 64% nel percorso complessivo (+6 punti rispetto al semestre precedente). È quanto emerge dalla relazione semestrale della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Pnrr. Attesa la diversa articolazione temporale di milestone e target, il grado di completamento risulta molto più intenso per le prime (83%) rispetto a quanto si registri per i target (43%del totale), spiega la relazione. Guardando alla tipologia, le riforme mostrano un progresso del 76%, mentre gli investimenti si attestano al 58%. Analogamente elevati i risultati con riguardo agli step procedurali nazionali con finalità di monitoraggio interno (tasso di raggiungimento al 94%). Significativi gli avanzamenti sul fronte delle riforme. Di particolare rilievo quelli che hanno interessato la pubblica amministrazione: le PA centrali, regionali, locali e gli enti del servizio sanitario nazionale hanno raggiunto i 4 target relativi alla riduzione del numero medio di giorni di pagamento, è stato conseguito lo step inerente alla riforma della spending review, avendo il ministero dell'Economia certificato i risparmi conseguiti nel 2024, nonché, in tema di contratti pubblici, sono stati formati circa 63.000 funzionari grazie alla Strategia professionalizzante degli acquirenti pubblici. Ulteriori obiettivi hanno interessato riforme di carattere settoriale: la revisione del sistema di incentivi per le imprese e le disposizioni di razionalizzazione, riordino e semplificazione dei regimi amministrativi per gli interventi relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Numericamente consistente il gruppo dei 23 obiettivi raggiunti sul versante degli investimenti, soprattutto in ambito di digitalizzazione della PA, delle policy di sostegno alle imprese (in particolare con l'ampio superamento del target dei crediti d'imposta Transizione 4.0 riconosciuti), di istruzione e ricerca e di investimenti infrastrutturali.L'avanzamento finanziario del Pnrr ha cominciato, nell'anno in corso, a evidenziare segni di accelerazione. Il livello della spesa sostenuta ha superato, a fine giugno 2025, la soglia di 80,9 miliardi e, successivamente, a fine agosto, quella di poco meno di 86 miliardi. Un andamento che rappresenta un progresso di oltre il 44% rispetto alle risorse complessive del Piano (nel quadro antecedente alla revisione di novembre), evidenziando un incremento di spesa, rispetto al dato del 2024, di oltre 22 miliardi. Ciò indica che nei primi 8 mesi dell'anno in corso il trend di spesa registrato ha già coperto oltre l'81% delle stime pubblicate nel Documento programmatico di finanza pubblica per l'intero 2025. Nella ripartizione tra linee di policy, il contributo principale all'avanzamento della spesa del Pnrr nei primi 8 mesi dell'anno è derivato dalla missione 3 "Infrastrutture per una mobilità sostenibile" (5,6 miliardi, il 25,6% del totale), per effetto degli investimenti sulla rete ferroviaria, in particolare quelli dell'Alta velocità. Oltre 5 miliardi di maggiore spesa (23%) sono stati registrati nell'ambito della missione 4 "Istruzione e ricerca", sia nella componente legata al potenziamento dell'offerta dei servizi di istruzione (2,7 miliardi), sia in quella "dalla ricerca all'impresa" (2,4 miliardi). Ha mostrato particolare dinamismo anche la missione 6 "Sanità" (3,9 miliardi), sia in riferimento alla componente delle reti di prossimità e, in particolare, alla realizzazione del progetto "Casa come primo luogo di cura" (+1,9 miliardi), sia in riferimento alle misure per l'innovazione, ricerca e digitalizzazione del sistema sanitario (+1,6 miliardi). Rimane, invece, ancora arretrata la spesa del nuovo capitolo REPowerEU (0,5 miliardi)La Corte dei Conti segnala anche che gli investimenti in opere pubbliche del Pnrr avanzano, ma senza segnali di effettiva accelerazione. Secondo le analisi della Corte sui dati a ottobre 2025, i progressi segnati dalla chiusura delle singole fasi realizzative (aggiudicazione, stipula, esecuzione, collaudo) hanno interessato una percentuale ancora bassa di progetti; è positivo, secondo la Corte dei Conti, che il tasso di avanzamento massimo, rispetto a inizio anno, si sia registrato proprio con riferimento alle opere che hanno raggiunto il traguardo finale di completamento (con un incremento di poco inferiore all'11%). Inoltre, la maggior parte dei lavori ha superato le fasi preliminari e burocratiche e sono ora in corso progetti di investimento per circa 78 miliardi. Questo flusso alimenterà il processo di accumulazione pubblica dei prossimi anni, contribuendo a sostenere il ciclo dell'economia italiana. Tendono, invece, ad allungarsi i tempi di lavorazione. La durata media dei 5.546 progetti di investimento portati a termine alla fine di ottobre risulta di circa 533 giorni (quasi 18 mesi), circa due mesi e mezzo in più rispetto ai dati di gennaio. Una evoluzione, si spiega nella relazione, legata all'aumento della dimensione finanziaria dei nuovi progetti conclusi fra gennaio e ottobre, salita a quasi un milione di euro. Poiché la dotazione finanziaria media delle opere aggiudicate è di 4,5 milioni, è presumibile che i tempi dei lavori tenderanno ad allungarsi ulteriormente, man mano che giungeranno in esecuzione gli investimenti finanziariamente più consistenti. Le amministrazioni responsabili, avverte la magistratura contabile, dovranno pertanto monitorare con attenzione e costanza la coerenza tra tempi attesi di conclusione delle realizzazioni e la scadenza ultima del Piano.La crescita riconducibile al Piano di ripresa e resilienza raggiungerebbe 0,8 punti percentuali nel 2024 e 0,9 nel 2025, per poi salire a 1,7 punti nel 2026 e a 1,8 nel 2027, sulla base del profilo di spesa del Dispositivo di ripresa e resilienza contenuto nel Decreto programmatico di finanza pubblica di ottobre 2025.
Fonte: Teleborsa