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2 ore fa

Assofer, Pacella: rischio caos nel trasporto ferroviario europeo delle merci per decisioni UFT svizzera

(Teleborsa) - "L’iniziativa svizzera, a seguito dell’incidente nella Galleria di base del San Gottardo, oltre ad essere un pericoloso precedente, rischia seriamente di gettare il trasporto merci ferroviario europeo nell’intero caos". Così Mauro Pacella, presidente di Assoferr, l’associazione italiana dei detentori e gli utilizzatori di carri ferroviari europei, sulla decisione dell’UFT, l’agenzia svizzera, rea di aver emanato delle nuove misure unilaterali, troppo stringenti, da attuare entro la fine dell’anno. Misure che però andranno a penalizzare solo i detentori di carri e gli ECM, cioè i soggetti responsabile della manutenzione dei veicoli ferroviari, non coinvolgendo adeguatamente le imprese ferroviarie e i gestori delle infrastrutture in quanto parti della catena del trasporto ferroviario. "Il paradosso – prosegue Pacella – è che queste nuove misure unilaterali vanno di fatto contro l'interoperabilità ferroviaria, quindi, minano il lavoro dell’Agenzia Ferroviaria Europea, incaricata di sviluppare misure armonizzate a livello comunitario attraverso il JNS"."Condividiamo perciò il messaggio di UIP, l’International Union of Wagon Keeper, di cui facciamo parte, e cioè che la sicurezza nel trasporto ferroviario merci è un principio non negoziabile e che i detentori di carri e i loro ECM mantengono da sempre i più elevati standard di manutenzione.  Austria, Germania e Italia stanno investendo ingenti risorse nel corridoio Reno-Alpi per spostare le merci dalla strada alla ferrovia. Queste misure dell’UFT svizzero costituiscono un grave ostacolo a questi sforzi, un passo indietro per gli obiettivi di protezione climatica condivisi e un colpo mortale a tutti gli investimenti in infrastrutture e mezzi a supporto dell’intermodalità ferroviaria nonché ai clienti come l’industria".Assoferr, infine, insieme a Conftrasporto, ha scritto sia al ministro dei trasporti Matteo Salvini che al ministro degli esteri Antonio Tajani, chiedendo di intervenire urgentemente presso gli omologhi elvetici per ricondurre tutte le discussioni tecniche e relative eventuali misure ai tavoli comuni europei come appunto il JNS.
Fonte: Teleborsa