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20 ore fa

Carmelo Bene: tra archivi, cinema e nuove visioni, l'infinita attualità dell'artista salentino

(Teleborsa) - A oltre vent’anni dalla sua scomparsa, l’eredità di Carmelo Bene è tutt'altro che tramontata: le sue suggestioni risuonano con forza nel panorama culturale italiano, alimentando riflessioni, produzioni artistiche e iniziative istituzionali. Il 1° marzo 2025, la Provincia di Lecce ha celebrato l’anniversario della nascita dell’artista salentino con l'idea di un archivio a lui dedicato, nei locali dell' ex Convitto Palmieri a Lecce, che conserverà ciò che costituisce attualmente il patrimonio materiale e immateriale di Carmelo Bene, frutto del suo immenso lavoro intellettuale. 6.000 volumi circa, costumi ed elementi di scena, arredi, effetti personali e, ancora, un ricco archivio che include scritti, dattiloscritti, documenti, fotografie, materiale audio e video, recensioni e testi critici.  Un gesto importante per restituire centralità a una figura che ha rivoluzionato il teatro, il cinema e il pensiero critico del Novecento.In parallelo, è partito dal 2 aprile parte il tour del cortometraggio "Sono apparso alla Madonna", firmato da Fabio Morgan: un omaggio poetico e visionario a Carmelo Bene, che sceglie il linguaggio cinematografico per evocare l'infanzia immaginaria dell'artista tra i paesaggi assolati del Salento. Presentato in anteprima al Torino Film Festival 2023, il corto si muove come un falso documentario che prende vita dal ritrovamento di dieci bobine Super 8, tracciando una narrazione che intreccia ricordi, deliri, iconografie sacre e folclore meridionale.Prodotto da Velvet Movie e distribuito da Sprixar, "Sono apparso alla Madonna" è stato interamente girato a Campi Salentina, città natale di Bene, coinvolgendo attori non professionisti e maestranze locali. Una scelta non solo estetica, ma anche politica, in linea con la volontà di restituire al territorio un ruolo attivo nella narrazione culturale."Ogni vita è immaginaria", scriveva Carmelo Bene. È da questa suggestione che parte Fabio Morgan, costruendo un racconto che non intende spiegare Bene, ma evocarlo. Un bambino che canta alle zie, che sogna una Madonna bambina, che si muove tra visioni, religiosità popolare e presagi artistici. È un viaggio nella mitologia personale dell’autore, ma anche nella dimensione più profonda del Sud che lo ha generato.L’eredità di Carmelo Bene, insomma, non è chiusa nei libri o nei repertori, ma continua a vivere – e a far discutere – attraverso nuovi linguaggi e nuove generazioni di artisti. E forse è proprio questo il segreto della sua modernità: non essere mai stato davvero spiegabile, ma sempre, ostinatamente, vivo.(Foto: Foto Simona Centi)
Fonte: Teleborsa