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Economia
2 ore fa
Commercialisti: priorità a rimodulazione carico fiscale su ceto medio
(Teleborsa) - "In questi mesi abbiamo assistito alla concreta realizzazione della riforma fiscale, una riforma sostanziale e concreta, non un mero maquillage. Sulle aliquote fiscali il governo è partito correttamente dai ceti più deboli, però, come abbiamo detto anche nel corso dei nostri Stati generali alla presenza del presidente del consiglio Giorgia Meloni, diventa oggi essenziale e improcrastinabile un intervento di rimodulazione della pressione fiscale anche per il ceto medio". È quanto affermato dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, nel suo intervento a Speciale Telefisco, l’evento organizzato dal Sole 24 Ore.“Mi riferisco – ha aggiunto - allo scaglione del 35%, quello che va dai 28.000 ai 50.000 euro di reddito, sul quale grava la maggior parte della pressione fiscale, anche considerando il 3% delle addizionali regionali e comunali. Sappiamo che il governo sta lavorando in questa direzione attraverso una riduzione di due punti percentuali dell'aliquota dal 35% al 33% e anche con un ampliamento dello scaglione da 50.000 a 60.000 euro. Una prospettiva che condividiamo. La rimodulazione della pressione fiscale per il ceto medio è una priorità”. Per de Nuccio “sarebbe utile anche riaprire la rottamazione delle cartelle di pagamento, ma con un approccio diverso rispetto al recente passato, in chiave di garanzia, e compatibilmente con le spese di copertura”.“Quando parliamo di rottamazione – ha spiegato - non dobbiamo pensare di andare incontro a chi le imposte non le ha dichiarate, a chi è stato intercettato dall’attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate o della Guardia di finanza. Quelli sono gli evasori, che non vanno certo tutelati e garantiti. La rottamazione va riconosciuta all'imprenditore sano in difficoltà, che ha dichiarato il proprio reddito ma non è nelle condizioni di poter assolvere all’obbligazione tributaria, l'imprenditore che deve fronteggiare una tensione finanziaria all'interno dell'azienda ma che intende proseguire la sua attività come soggetto economico attivo nel mercato”. “È a queste figure – ha concluso - che dobbiamo consentire di rottamare il proprio debito, prevedendo anche dei piani di pagamento rateale molto più ampi. È a loro che lo Stato deve tendere la mano, per garantire aziende e dipendenti”.
Fonte: Teleborsa