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Economia
2 ore fa

Manovra, Corte Conti: da rottamazione rischio calo compliance fiscale

(Teleborsa) - Si tratta di "una manovra, nel complesso, prudente, in coerenza con le necessità di un Paese che deve riportare debito pubblico e disavanzi sotto controllo e consolidare la fiducia dei mercati finanziari" e "appare al riguardo di rilievo l'obiettivo di uscita anticipata dalla procedura di infrazione già dal 2025". Lo ha detto Mauro Orefice, presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei conti in conclusione dell'audizione sulla manovra. "Va di pari positivamente considerato - ha aggiunto - l'effetto diretto ad una moderata destinazione delle risorse per contrastare la povertà e sostenere i redditi da lavoro". "Peraltro - ha però osservato - non può non destare attenzione una politica di investimenti basata sul pregresso, che sembra necessitare di una riconsiderazione ai fini di una proiezione di crescita di lungo periodo. L'approssimarsi della conclusione del PNRR e la sua imminente revisione pone l'esigenza di dare avvio ad una nuova stagione di pianificazione della policy che, superando l'ottica della riallocazione delle risorse e del recupero di efficienza di spesa, sia orientata a favorire in maniera più incisiva il rilancio e la crescita infrastrutturale del Paese".Il beneficio della riduzione della seconda aliquota Irpef è "pensato per i contribuenti con reddito superiore ai 28.000 euro ma, in sede di concreta attuazione, tende a riconoscere un effetto massimo verso i contribuenti con reddito pari o superiore ai 50.000 euro fino ai 200.000 euro". "L'operatività del meccanismo per sterilizzare l'aumento per i contribuenti superiori a 200.000 euro è, inoltre, eventuale poiché dipende dall'esistenza di detrazioni pari alla minore imposta", aggiunge. Inoltre, "considerando anche le addizionali regionali e comunali", la Corte dei Conti segnala che la riduzione dell'aliquota legale "ha la conseguenza di rendere incapienti (ovvero l'imposta lorda diviene minore delle detrazioni ammissibili) alcuni contribuenti con redditi superiori a 28 mila euro. Dal punto di vista numerico i soggetti interessati sono pochi, ma il beneficio fiscale conseguente è per loro piuttosto elevato".La Corte segnala "qualche perplessità suscita la modifica di alcuni parametri tecnici per il calcolo dell'indicatore della situazione economica delle famiglie (Isee) che, pur nello sforzo di includere nella platea dei beneficiari delle misure assistenziali i nuclei familiari economicamente fragili, dovrebbe comunque assicurare la coerenza logica interna tra le diverse determinanti che si è nel tempo sviluppata coinvolgendo esperienze e competenze specifiche". Per quanto riguarda la rottamazione "la disciplina introdotta diverge parzialmente dai precedenti interventi normativi perché limita la possibilità di ricorrere alla definizione agevolata ai soli casi nei quali il contribuente ha omesso il versamento delle imposte sul reddito e sul valore aggiunto, comunque oggetto di dichiarazione, e agli accertamenti formali e cartolari sulle dichiarazioni" ma "se anche il perimetro è limitato" l'intervento "sconta, comunque, le criticità, più volte sottolineate dalla Corte, e, in particolare, la possibilità che la misura possa ridurre la compliance fiscale, il rischio che l'Erario possa diventare un 'finanziatore' dei contribuenti morosi, incentivando l'omesso versamento come forma di liquidità, l'incertezza sugli effetti sui saldi di finanza pubblica"Infine, la ripresa e l'accentuazione di un percorso di riduzione della spesa rappresenta una condizione ineludibile per garantire il graduale rientro del debito, obiettivo da attuarsi, nel quadro delle nuove regole della governance economica europea, attraverso un tracciato ben definito di spesa netta finanziata a livello nazionale. In questo contesto, i nuovi interventi di taglio disposti in manovra rendono particolarmente ambizioso l'obiettivo della spending review". "Essi vanno ad aggiungersi - ha aggiunto - a quelli già disposti nelle precedenti leggi di bilancio, facendo così crescere l'impatto su ciascun esercizio 2026-2028 ad oltre 7 miliardi (circa 22 miliardi nel triennio in discorso)
Fonte: Teleborsa