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Economia
43 minuti fa
Ex Ilva, prosegue mobilitazione a Genova e Taranto. Bucci: "Da Roma notizie non buone"
(Teleborsa) - Neanche la telefonata del governatore della Liguria Marco Bucci con il commissario di Acciaierie per l'Italia Giancarlo Quaranta scioglie il nodo dello stabilimento ex Ilva di Cornigliano. Una lunga telefonata arrivata al termine di un'altra giornata di protesta per i lavoratori dell'ex Ilva di Genova che ha visto la città bloccata dal lungo corteo."Mi hanno confermato che la cifra per la fornitura (dell'acciaio destinato alla zincatura, ndr) oscilla intorno ai 15 milioni: i fondi ci sono ma esiste un problema con la legge europea che non consente aiuti di Stato alle aziende in commissariamento – ha detto il governatore della Liguria parlando con l'altoparlante ai lavoratori dell'ex Ilva di Genova Cormigliano –. Quindi io rispetto le leggi come tutto il governo, la pubblica amministrazione rispetta le leggi ma è un problema che bisogna risolvere. Continuerò a lavorare per risolverlo, ma non è una cosa facile come invece pensavo fosse, perché la cifra è bassa, è già pronta ma non si può fare perché sarebbe un'infrazione enorme della legge europea. Mi è stato garantito che quando il secondo altoforno di Taranto riparte a febbraio la zincatura ripartirà. Mi hanno garantito che nessuno da qui a febbraio perderà il lavoro, nessuno va in cassa integrazione. Sono garantiti in 655 finché non riparte la zincatura, 585 a lavorare mentre 70 faranno formazione. Ho chiesto che i fondi della manutenzione straordinaria arrivino qui a Genova, sono 200 milioni in totale. Andrò a chiedere che una parte venga destinata a Genova così possiamo lavorare per fare qualcosa per la fabbrica".La protesta continua. "Lavoratori ex Ilva a Genova – ha sottolineato Armando Palombo (Fiom Cgil) – mantengono il presidio davanti alla stazione ferroviaria di Cornigliano, mantengono i blocchi stradali" e hanno convocato un'assemblea domattina alle 5 davanti alla fabbrica. "Giovedì è in cantiere – ha annunciato Palombo – uno sciopero generale dei metalmeccanici a Genova, credo che marceremo verso la Prefettura".Ieri, dopo l'assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento, il lungo serpentone di operai, guidato dalla benna utilizzata per spostare i coil di acciaio e dallo striscione "Genova in lotta per l'industria", si è diretto all'aeroporto Cristoforo Colombo per poi raggiungere l'autostrada con la chiusura di alcuni tratti dell'A10 che ha creato code interminabili. Il corteo ha poi raggiunto Ponte San Giorgio e l'uscita di Genova Ovest per tornare, infine, al presidio davanti alla stazione di Cornigliano.Prosegue, intanto, la mobilitazione di operai e sindacati dei metalmeccanici nei pressi dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto. I manifestanti hanno passato la notte ai presidi della statale 100 Appia e tra poco potrebbero occupare la statale 106. Bloccato anche il cancello dell'Area Imprese. Stanotte sul posto si sono recati il sindaco di Taranto Piero Bitetti e il vicesindaco Mattia Giorno. Molti lavoratori e delegati sindacali hanno trascorso la notte per strada mantenendo i presidi con blocchi all'interno e all'esterno dello stabilimento e lungo la statale 100, impedendo l'accesso dei tir destinati ai rifornimenti. Sulla direttrice Taranto-Bari il traffico è stato interrotto e deviato su percorsi alternativi. Nel corso della serata sono stati anche esplosi fuochi d'artificio per richiamare l'attenzione sulla protesta, mentre falò improvvisati sono stati accesi per fronteggiare il calo delle temperature. Fiom, Fim, Uilm e Usb ribadiscono la volontà di non smobilitare e di restare in presidio fino all'arrivo di risposte concrete dal governo. Il sindacato denuncia il silenzio delle istituzioni e contesta il piano corto della gestione commissariale, ritenuto di fatto un percorso verso la chiusura del sito, dichiarato di interesse strategico nazionale. Il Consiglio di fabbrica, insieme ai lavoratori, annuncia l'intensificazione delle iniziative di lotta fino alla convocazione di un tavolo unico a Palazzo Chigi e al ritiro del piano considerato penalizzante per il futuro industriale e occupazionale di Taranto
Fonte: Teleborsa