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Economia
7 ore fa
X DLA Piper Tax Day, Aziende in allarme: costi della Global Minimum Tax superiori al gettito
(Teleborsa) - I costi di compliance della Global Minimum Tax in Europa rischiano di superare il gettito generato dalla stessa misura. È questo l’allarme lanciato dalle aziende in occasione della decima edizione del DLA Piper Tax Day, tenutosi ieri a Milano. A margine della presentazione del volume "Questione attuali di tax governance e fiscalità internazionale", con la quale i soci di DLA Piper Antonio Tomassini e Christian Montinari hanno aperto i lavori, numerose le novità e le proposte emerse in questa epoca di crisi senza precedenti della fiscalità internazionale. Tra i temi emersi, la cosiddetta "revenge tax" (Sezione 899) degli Stati Uniti, che prevede almeno il raddoppio delle ritenute sui dividendi in uscita dagli USA: secondo i relatori, la misura potrebbe essere ritirata qualora gli Stati Uniti fossero esonerati di fatto dall’applicazione del regime di minimum tax al 15%. In questo scenario, il Pillar 2 dell’OCSE sembra quindi destinato a restare una questione esclusivamente europea - e particolarmente onerosa per le imprese - con benefici di gettito molto limitati."Diventa urgente semplificare il meccanismo, trasformandolo in uno strumento per rafforzare la coesione europea anche in materia di fiscalità diretta", ha sottolineato Alberto Trabucchi, Condirettore Generale di Assonime, evidenziando anche la necessità di armonizzare le normative nazionali per evitare distorsioni competitive.Proprio in questo contesto si inserisce anche la probabile bocciatura da parte della Commissione UE della norma italiana sull’inshoring, misura che dunque rischia di non vedere mai la luce. L’invito, ribadito più volte nel corso del convegno, è a "fare squadra" a livello europeo, discutendo non solo di tassazione consolidata (proposta BEFIT), ma anche di nuove forme di imposizione sui servizi e sui dati, come una digital service tax riformulata come imposta diretta, potenzialmente recuperabile come credito per imposte estere nei Paesi delle case madri, a cominciare dagli Stati Uniti.Altro tema emerso con forza è il rafforzamento dei programmi di cooperative compliance, che dovrebbe prevedere modalità di attivazione omogenee a livello europeo, superando gli attuali limiti nazionali.
Fonte: Teleborsa