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Economia
2 ore fa
Fondazione CR d'Asti smentisce la messa in minoranza del presidente Livio Negro
(Teleborsa) - La Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ha comunicato che "non vi è stata alcuna messa in minoranza del presidente Livio Negro, né formale né sostanziale". Lo si legge in una nota pubblicata dopo gli articoli odierni su alcuni organi di stampa, tra i quali l'articolo de La Stampa dal titolo "Banca d'Asti, retromarcia sulla vendita, i consiglieri della Fondazione frenano. Congelato il mandato a Equita per la valorizzazione di una partecipazione del 31,8% nel capitale".L'articolo fa riferimento alla riunione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione, svoltasi venerdì 14 novembre convocata - tra le altre cose - per un aggiornamento sull'attività svolta da Equita, presente alla seduta, nell'ambito dell'incarico volto a definire una valutazione indipendente del patrimonio della Fondazione e a esaminare possibili scenari di diversificazione degli investimenti, in un'ottica di gestione equilibrata e sostenibile delle risorse, come sollecitato dal MEF in più circostante. La riunione è proseguita e si è conclusa nella giornata di martedì 18 novembre e il Consiglio di Amministrazione," a seguito di approfondito dibattito ha assunto, all'unanimità, la delibera di rinviare ad una successiva seduta la trattazione della pratica per ulteriori approfondimenti".Viene spiegato che "nel corso della riunione ha avuto luogo un proficuo tavolo di confronto in cui i consiglieri hanno espresso liberamente le proprie considerazioni - come è normale in un organo collegiale - e non vi è stata alcuna bocciatura dell'operato del presidente, né in merito alla gestione dell'ente né rispetto al tema della diversificazione del portafoglio della fondazione, richiesto dal MEF e previsto nello statuto".Nella seduta "sono stati valutati tutti i possibili scenari ad oggi presenti e potenzialmente percorribili sempre e solo nell'esclusivo interesse del territorio, della banca conferitaria e del proprio personale", viene evidenziato.La Stampa aveva scritto che il CdA aveva messo in netta minoranza Negro, con gli otto consiglieri che si sono espressi a larga maggioranza a favore del congelamento del mandato a Equita. Inoltre, l'articolare citava il fatto che gli stakeholder locali starebbero lavorando a una soluzione del territorio chiedendo alle fondazioni già presenti nel capitale di rilevare le quote di Asti. Secondo varie indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi, si erano dimostrati interessati Banco BPM, Unicredit e Credem.La Fondazione, nella nota, ha anche sottolineato che il Consiglio ha operato, "come sempre, in un processo strutturato e trasparente di confronto interno, finalizzato all'assunzione di decisioni informate e ben ponderate con il contributo di tutti i consiglieri. Tale confronto è ancora in corso e rappresenta un passaggio dovuto in una fase particolarmente delicata per le scelte da assumere a garanzia del territorio e della tutela dell'economia locale". La Fondazione "ribadisce infine che ogni decisione sarà assunta in modo collegiale dai competenti Organi, con senso di responsabilità e nel pieno rispetto della missione istituzionale che da sempre ne guida l'operato".
Fonte: Teleborsa