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2 ore fa

Francia incassa downgrade da Fitch. Gli impatti sui mercati obbligazionari

(Teleborsa) - L'agenzia Fitch ha tagliato il rating della Francia ad "A+" da "AA-". L'outlook è stabile. Diverse le motivazioni: l’elevato debito, la frammentazione politica che rende difficile il consolidamento fiscale ma anche la debolezza nella gestione fiscale, sia nel risanamento che nel rispetto delle regole UE. Il percorso di ristrutturazione del bilancio, rileva l'agenzia, appare quindi incerto."Non ci aspettiamo che il downgrade della Francia da parte di Fitch (da AA- ad A+) generi nel breve termine turbolenze rilevanti sui mercati, sull’euro o un effetto contagio sull’Italia", afferma Luigi de Bellis, Responsabile Research Team di Equita. Tuttavia, la traiettoria del debito francese resta una preoccupazione seria per gli investitori. A nostro avviso, gran parte di questa decisione era già stata anticipata dal mercato: i rendimenti degli OAT francesi risultavano già allineati a quelli di Paesi con rating inferiore (come Grecia, Italia e Spagna), segno che il rischio era già prezzato.Non ci aspettiamo quindi vendite forzate sul mercato obbligazionario per i titoli francesi, spiega l'analista, ma pensiamo che la pressione resterà alta. Lo spread OAT-Bund è risalito a circa 79 punti base e, nel breve termine, potrebbe oscillare nella fascia 75-90 punti base, riflettendo l’incertezza sul fronte politico e fiscale. Il rischio di contagio verso altri Paesi dell’Eurozona, e in particolare sull’Italia è basso. Inoltre, la BCE, può sempre intervenire per contenere eventuali tensioni sistemiche tramite il Transmission Protection Instrument (TPI).  L’attuale contesto, aggiunge l'esperto, potrebbe inoltre generare elevata incertezza per l’economia francese: famiglie e imprese potrebbero rinviare consumi, investimenti e assunzioni finché non emergerà maggiore chiarezza sul quadro politico e sulle misure di bilancio. È plausibile che ciò sottragga alcuni punti base alla crescita del PIL nel 2025 e nel 2026.L’Italia, invece, si trova in una posizione nettamente migliore. Lo spread BTP-Bund è ai minimi dal 2020, ben al di sotto dei livelli pre-Covid, segno dell’efficace gestione dei conti pubblici da parte del governo. Sulle scadenze a due-cinque anni, il debito italiano ha ormai un costo inferiore a quello francese, e lo spread BTP-OAT a 10 anni si è praticamente azzerato, mentre prima del Covid il gap superava i 150 punti base.Questa divergenza riflette l’aumento della volatilità sul mercato francese, con potenziali ripercussioni anche sui titoli bancari francesi, che potrebbe trovarsi a fronteggiare un maggior costo del capitale. L’Italia, al contrario, sottolinea de Bellis, beneficia di un mix virtuoso: stabilità politica, disciplina fiscale, progressi nell’attuazione del PNRR e un interesse crescente da parte degli investitori internazionali. Infatti, le aste dei BTP continuano a registrare una domanda robusta, segnale di fiducia crescente da parte degli investitori internazionali.Guardando avanti, "ci aspettiamo che Fitch possa migliorare il rating dell’Italia già a settembre, alla luce dell’obiettivo di deficit sotto il 3% entro il 2026 e di un percorso di consolidamento credibile. Anche Moody’s e DBRS potrebbero seguire con un upgrade, mentre S&P e Scope mantengono outlook stabili". Un eventuale miglioramento del rating avrebbe probabilmente un impatto limitato nel breve termine, poiché il mercato ha già incorporato gran parte del progresso, ma migliorerebbe la percezione sull’Italia e favorirebbe soprattutto i BTP a lunga scadenza e il settore bancario italiano.Perché l’Italia è in una posizione miglioreL’Italia si distingue come l’unico grande Paese dell’area euro con un avanzo primario positivo nel 2025 (+0,7% del PIL), a fronte dei disavanzi di Francia (-3,1%), Germania (-2,2%), Spagna (-0,1%) e della media UE (-1,5%). Inoltre, il rapporto debito/PIL dell’Italia segue una traiettoria migliore rispetto a quella programmata, segnale di un percorso di consolidamento fiscale graduale ma credibile.Il debito italiano resta elevato (136,6% del PIL nel 2025), ma la traiettoria è sotto controllo, in calo e migliore rispetto agli obiettivi di bilancio. Per la Francia, invece, il debito rispetto al PIL è pari al 116% e atteso salire fino al 120% nel 2027. Il deficit dell’Italia è previsto al 3,3% nel 2025, in calo dal 3,4% del 2024, mentre la Francia stima un deficit al 5,4%, in peggioramento.L’Italia ha una posizione netta degli investimenti internazionali positiva, a differenza della Francia, riducendo la propria vulnerabilità a fughe di capitali e rafforzando la resilienza finanziaria rispetto al Paese francese. Il quadro per l’Italia resta costruttivo, conclude l'analista, supportato da disciplina fiscale e credibilità di bilancio, ma la sostenibilità del debito, le pressioni demografiche e le riforme pensionistiche "rimangono fattori chiave per la fiducia dei mercati e il rating sovrano".
Fonte: Teleborsa