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1 ore fa

COP 30: 1,3 trilioni dollari per finanza climatica sono solo il primo passo

(Teleborsa) - Una delegazione di cinque Ambasciatori italiani ha portato la voce del Patto Europeo per il Clima alla COP30 di Belém, il più importante appuntamento globale sul clima che quest’anno si è svolto nel cuore dell’Amazzonia.La COP30 sta segnando un punto di svolta nella geopolitica climatica. Il Brasile ha presentato una roadmap per l’uscita globale dai combustibili fossili, sostenuta da 82 Paesi, isolando di fatto i tradizionali alleati del fossile. In Europa solo Italia e Polonia non hanno aderito, mentre i Paesi BRICS si stanno profilando come nuovi attori di leadership nella transizione giusta. “Questa è la COP nella quale si dovrà raggiungere la cifra di 1,3 trilioni di dollari l’anno da destinare alla finanza climatica. Può sembrare una cifra enorme, in realtà è pari solo all’8% dei fondi mobilitati durante la pandemia di COVID-19 – ha detto l’ambasciatore Andrea Rosso, ricercatore sul cambiamento climatico presso LINKS Foundation e membro della Young Ambassadors Society -. I cambiamenti climatici sono violenza per la nostra società, creano danni economici e alle vite delle persone e vanno affrontati con determinazione”.  L’impegno della COP30 è essenziale per rispondere a una crisi che ha già causato oltre 300 miliardi di dollari di danni economici e più di 15 milioni di morti nel mondo. La via d’uscita passa da un cambiamento culturale profondo. A Belém emerge con chiarezza che giustizia climatica, sociale e ambientale sono dimensioni inseparabili della stessa transizione. “Cruciale il ruolo dei popoli, centinaia di migliaia di attivisti, fuori dalla blue zone, l’area dei negoziati, hanno fatto sentire la loro voce – ha spiegato l’ambasciatrice Sara Segantin, giornalista e Cofondatrice Fridays For Future Italia -. Centinai sono anche i leader indigeni che stanno negoziando attivamente: chiedono di vedere riconosciuta la loro cosmo-visione che coniuga natura ed esseri umani”.  Le manifestazioni guidate da giovani e comunità indigene, che chiedevano riconoscimento, tutela dei territori e l’esclusione delle compagnie fossili dai negoziati, hanno portato il governo brasiliano ad annunciare la creazione di nuovi territori demarcati a favore delle popolazioni indigene. Un risultato che riflette la crescente influenza dell’attivismo climatico e conferma come la COP30 stia ridefinendo gli equilibri internazionali intorno alla crisi climatica.Insieme agli ambasciatori Andrea Rosso e Sara Segantin, partecipano alla COP30 di Belém Alice Casiraghi, Climate Reality Leader del progetto di Al Gore; Campionessa della Global Shapers Community (WEF), Roberta Bonacossa, Co-founder di Change For Planet; Speaker TEDx; UN Youth Leader e Nadia Paleari, Change For Planet; membro YOUNGO (UNFCCC); Speaker UNCTAD Youth.
Fonte: Teleborsa