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Sostenibilità
2 ore fa
Rapporto ASviS, Italia arretra su sviluppo sostenibile e procede lentamente
(Teleborsa) - ‘Pace, giustizia e tutela dei diritti: i pilastri imprescindibili dello sviluppo sostenibile’: con questo titolo è stato presentato il decimo Rapporto dell’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Lo studio fotografa un mondo attraversato da crisi multiple e da un preoccupante arretramento sul piano della pace, della giustizia e tutela dei diritti. Il Rapporto offre un’analisi aggiornata e ragionata circa l’attuazione dell’Agenda 2030 nel mondo, in Europa e in Italia, avanzando proposte concrete nei diversi campi.Sconfiggere la povertà; acqua pulita e servizi igienico-sanitari; ridurre le disuguaglianze; vita sulla Terra; pace, giustizia e istituzioni solide; partnership: rispetto al 2010 l’Italia peggiora per sei Obiettivi ed è stazionaria per altri quattro: sconfiggere la fame; salute e benessere; imprese, innovazione e infrastrutture; città e comunità sostenibili. Miglioramenti limitati si rilevano in sei casi: istruzione di qualità; parità di genere; energia pulita e accessibile; lavoro dignitoso e crescita economica; lotta contro il cambiamento climatico; vita sott’acqua. Un forte aumento si rileva solo per l’economia circolare. Dei 38 Target specifici analizzati, solo 11 verranno raggiunti entro il 2030.“L’Italia, e non da oggi, non è in una condizione di sviluppo sostenibile – ha sottolineato il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini – e i conflitti e le tensioni geopolitiche non aiutano, ma, come ha notato il Presidente Mattarella, oggi la sostenibilità viene percepita più come un fastidio che un investimento sul futuro’. Purtroppo, è così, ma si tratta di un gravissimo errore. L’Italia continua a non dotarsi di politiche adeguate, mentre l’Europa sta facendo scelte errate e sta perdendo quel ruolo di guida nel campo della sostenibilità che aveva assunto negli ultimi anni. Come segnalato già l’anno scorso, la mancanza di una strategia post-PNRR pone il nostro Paese in una condizione di estrema fragilità economica, sociale e ambientale e lo stesso Governo prevede che le politiche attuali non cambieranno nulla nei prossimi anni in termini di povertà, disuguaglianze ed emissioni di gas climalteranti. Ecco perché l’ASviS propone interventi innovativi e robusti, nonché una profonda revisione del Piano Strutturale di Bilancio (PSB), per puntare a riforme e investimenti che portino il Paese su un sentiero di sviluppo sostenibile”.Nel Rapporto emerge come l’instabilità geopolitica e i conflitti armati abbiano determinato quasi 50mila vittime nel 2024, con un aumento di circa quattro volte del numero di decessi di bambine, bambini e donne nel biennio 2023-2024 rispetto al periodo precedente, concentrati soprattutto a Gaza. La spesa militare ha raggiunto il livello record di 2.700 miliardi di dollari e potrebbe più che raddoppiare entro il 2035. Il numero di persone forzosamente sfollate ha superato 123 milioni, aumentando del doppio in dieci anni per effetto di guerre e cambiamenti climatici. Parallelamente, i fondi destinati al sistema delle Nazioni Unite sono diminuiti del 30% in due anni, impattando sulla vita di oltre 30 milioni di persone. Il costo annuale del servizio sul debito per i Paesi in via di sviluppo è al massimo storico (1,4 miliardi di dollari).L’attuazione dell’Agenda 2030 non appare centrale nel disegno delle politiche pubbliche e le misure adottate nel 2025 non imprimono l’accelerazione necessaria e, in alcuni casi, risultano in contrasto con quanto previsto dalla Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) 2022, adottata dall’attuale Governo a settembre del 2023, e poi dimenticata. Per imprimere un vero cambio di rotta, l’ASviS propone di attivare cinque “leve trasformative” (governance, capitale umano, finanza, cultura e partnership) e intervenire su sei “aree strategiche”: salute, istruzione e competenze, con il rafforzamento del Sistema Sanitario Nazionale e un’educazione inclusiva; un’economia sostenibile e inclusiva, che favorisca lavoro dignitoso e riduca le disuguaglianze, anche di genere; sistemi alimentari resilienti e un’agricoltura sostenibile, con particolare riguardo a giovani e donne; la decarbonizzazione e l’accesso universale all’energia, incentivando rinnovabili ed efficienza energetica; città sostenibili, rigenerazione urbana e adattamento climatico; tutela dei beni comuni ambientali, in attuazione degli articoli 9 e 41 della Costituzione riformati, su proposta dell’ASviS, nel 2022, con l’approvazione di una legge sul clima.
Fonte: Teleborsa