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1 ore fa

Flessibilità e competitività: la ricetta per i nuovi ESG, secondo Start Magazine e ICINN

(Teleborsa) - I criteri di sostenibilità ambientale, sociale e di governance sono ancora sinonimo di un "capitalismo etico", capace di coniugare profitto e bene comune. Tuttavia, per continuare a essere attori e attivatori del progresso economico e sociale, è necessario che acquisiscano quella flessibilità necessaria a stimolare la competitività. La nuova stagione che sta vivendo il nostro continente e la rimodulazione dei rapporti di collaborazione tra Unione europea e Stari Uniti d’America invitano, inoltre, a ripensare i criteri di sostenibilità al fine di ottemperare alle nuove, contemporanee, esigenze. Questi sono i temi discussi nel corso della presentazione del paper "Come ripensare gli ESG?", realizzata da Icinn, Istituto per la cultura dell’innovazione e Start Magazine, che si è tenuta oggi mercoledì 26 novembre."Siamo in linea con i tempi nella roadmap del PNRR. C’è un cambio di passo globale geopolitico, gli Stati Uniti cambiano la direzione del mondo. Abbiamo messo in sicurezza tutte le risorse che devono essere assicurate facendo tagli sartoriali ragionando sulla possibilità di creare fondi appositi per gestire misure che hanno dato risultati ottimi ma che non riescono a raggiungere la piena effettività entro giugno 2026, parlo del biometano e dl energia, per questo abbiamo pianificato una proroga. Alcuni paletti hanno limitato lo sviluppo del piano sul fronte di misure hard to abate", ha affermato Fabrizio Penna, Capo Dipartimento dell’Unità di Missione per il PNRR – MASE."Bisogna trovare una nuova strada dopo la crisi energetica. Alle persone nei Palazzi di Bruxelles direi: aprite la mente perché ci sono diverse strade per raggiungere gli obiettivi a cui mirate. Non siamo contro questi target, ma chiediamo un primato nazionale per le strade da perseguire: neutralità tecnologica, sostenibilità sociale di queste politiche, il rispetto per i comparti produttivi e i cittadini, ma anche l’autonomia strategica. Dobbiamo puntare a un Continente a impatto zero, ma anche a disoccupazione e povertà zero, come prevede anche l’Agenda 2030", ha affermato Alessandro Giglio Vigna, Presidente XIV Commissione della Camera dei deputati."Non siamo autosufficienti dal punto di vista energetico. Quando i rubinetti del gas russo si sono chiusi ci siamo diretti da altre parte. Dovremmo imparare da Trump a difendere gli interessi europei, lavorando in sinergia con gli Usa senza dimenticare che l’Ue non è più al centro, ma gli interessi americani si spostano verso l’Indo-pacifico. Non possiamo sposare una sola tecnologia. Dobbiamo attrezzarci con il dialogo con l’altra sponda del Mar Mediterraneo", ha sottolineato Fabio Raimondo, membro della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati."Serve un secondo grande Green Deal. L’attacco alla finanza sostenibile è anche un attacco alla sostenibilità. Penso che sia motivato da banalissime questioni di mercato. Trump ragiona come un operatore di mercato, guardando agli interessi degli Stati Uniti e, a volte, di qualche amico. Penso che questi attacchi agli ESG falliranno", ha affermato Mauro Del Barba, Segretario VI Commissione della Camera dei deputati."Stiamo entrando nel momento della chiarezza con la certificazione, la nascita del revisore della sostenibilità. La nuova rendicontazione coinvolgerà 50.000 imprese. Dobbiamo puntare a semplificare e rendere servizi accessibili. La prossima fase di sviluppo riguarderà l’equilibrio, la transizione richiede risorse che la finanza sostenibile ancora non possiede. Le public private partnership saranno il nuovo trend del lustro. Sostenibilità e sicurezza sono inseparabili. Senza sicurezza non c'è crescita e senza crescita non c'è sostenibilità", ha affermato Giulio Centemero, membro della VI Commissione della Camera dei deputati.(Foto: La presentazione del nuovo numero di Start Magazine)
Fonte: Teleborsa