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Economia
3 ore fa
Coldiretti, Filiera Italia: sull'import di riso dal Myanmar l'Europa sia coerente tra valori e scelte commerciali
(Teleborsa) - Le gravi e ripetute violazioni dei diritti umani che continuano a verificarsi in Myanmar, per ultimo il bombardamento di un ospedale da parte dell’esercito del Myanmar che ha causato la morte di 33 civili tra cui un neonato e il ferimento di altre 80 persone, impongono all’Unione Europea una riflessione profonda sulla coerenza tra i valori che dichiara di difendere e le scelte che compie in materia di politica commerciale. Così Coldiretti e Filiera Italia sui recenti sviluppi del conflitto interno, documentati da organizzazioni internazionali indipendenti, che confermano un quadro di instabilità, repressione e sistematico mancato rispetto delle fasce più vulnerabili della popolazione. In questo contesto, continuare a garantire accesso preferenziale al mercato europeo attraverso il regime EBA (Everything But Arms) che consente il riso a dazio zero, solleva interrogativi non più rinviabili. Il sistema di preferenze tariffarie nasce infatti con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico e sociale dei Paesi meno avanzati, sottolineano Coldiretti e Filiera Italia, subordinando tali benefici al rispetto di principi fondamentali, tra cui la tutela dei diritti umani, delle minoranze e del lavoro. Condizioni che, nel caso del Myanmar, risultano sempre più disattese.Le importazioni di riso a dazio zero non stanno producendo benefici concreti per le popolazioni locali, che continuano a subire sfruttamento, espropriazioni e violenze, né contribuiscono a un percorso reale di crescita economica. Al contrario, aggiungono le due associazioni, rischiano di alimentare un sistema produttivo opaco, nel quale trovano spazio pratiche inaccettabili come lo sfruttamento delle minoranze, il lavoro minorile e l’utilizzo di sostanze chimiche vietate da anni nell’Unione Europea, come il triciclazolo. A ciò si aggiunge l’inefficacia degli strumenti di tutela del mercato europeo recentemente concordati in sede comunitaria. La clausola di salvaguardia automatica sul riso, pur rappresentando un principio corretto fortemente sostenuto da Coldiretti, risulta nei fatti debole e insufficiente, con soglie elevate e meccanismi di revisione che rischiano di lasciare esposti i produttori europei, senza incidere realmente sulle distorsioni generate dal regime EBA. Quanto avviene oggi in Myanmar dimostra come l’assenza di credibilità e di coerenza nelle politiche europee possa tradursi, indirettamente, nel perpetuare sistemi che non garantiscono né democrazia né sviluppo. Continuare a favorire l’importazione di prodotti agroalimentari da Paesi in cui non esistono regole, né nelle fasi produttive né nel rispetto delle persone, significa svuotare di significato gli stessi strumenti europei che dovrebbero condizionare il commercio al rispetto dei diritti fondamentali.Per Coldiretti e Filiera Italia è quindi necessario che l’Unione Europea si interroghi con serietà sull’applicazione del regime EBA al Myanmar e valuti azioni economiche coerenti, compresa la sospensione delle importazioni, come previsto dai regolamenti europei, quando vengono meno i presupposti etici e sociali che ne giustificano l’esistenza. Non si tratta di una misura punitiva, ma di un segnale politico chiaro: l’Europa non può tollerare né sostenere, neppure indirettamente, sistemi che fondano la propria competitività sulla negazione dei diritti e sullo sfruttamento delle popolazioni più fragili.
Fonte: Teleborsa