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Economia
2 ore fa
Amministrazione pubbliche, dai Commercialisti metodo valutativo per dismissioni
(Teleborsa) - Esaminare la possibilità per le amministrazioni pubbliche di adottare - nell’ambito di procedure di dismissione (per la vendita, conferimento, locazione, concessione del bene) - un metodo valutativo che attribuisca rilievo all’impatto sociale e ambientale delle obbligazioni non monetarie assunte dall’operatore economico nell’offerta o nella proposta e, per tale via, di riconoscere all’aggiudicatario una riduzione del corrispettivo monetario in misura pari allo stesso impatto sociale e ambientale: è la finalità di un documento pubblicato dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili presieduto da Elbano de Nuccio, per mezzo dell’Osservatorio Enti Pubblici e Società partecipate, coordinato da Davide Di Russo.Quella analizzata nel documento è un’opzione in grado di agevolare gestione, valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico, soprattutto a favore di quelle amministrazioni che, nel tentare di dare concretezza alle strategie politiche in materia, si scontrano con carenze organizzative, che rendono inefficiente la gestione diretta del bene, o con l’assenza di risposte dal mercato, che non manifesta interesse all’acquisizione o gestione del bene.La chiave in grado di rendere legittima tale possibilità risiede nella scientifica predeterminazione dei criteri, indicatori, scale di misurazione, pesi, funzioni che conducono alla definizione, in forma obiettiva e trasparente, del valore economico da attribuire a obbligazioni di facere (rilevanti sul piano sociale e ambientale) a proporzionale compensazione di una frazione del corrispettivo monetario.Applicando il modello di calcolo computazionale MAVT (Multiple Attribute Value Theory) – elaborato nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Compagnia di San Paolo dal Centro di competenze sulla valutazione dell’impatto della CCIAA di Torino e della Fondazione Cottino, con un gruppo di esperti del Politecnico di Torino, del Politecnico di Milano, dell’Università di Torino e del Collegio Carlo Alberto, il documento evidenzia la compatibilità di questa soluzione con il quadro normativo e giurisprudenziale, descrive le modalità di elaborazione, adozione e funzionamento del modello e sottolinea la possibilità di un suo impiego generalizzato, previo adattamento alle specificità del caso concreto all’esito di un processo condiviso tra amministrazione e portatori di interesse. Il lavoro approfondisce, in particolare, il tema della discrezionalità dell’amministrazione nel definire e utilizzare il modello, nonché delle cautele volte a prevenire ricadute negative sul piano dell’interesse pubblico e della responsabilità erariale.
Fonte: Teleborsa