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2 ore fa
Chiusura positiva per i listini europei. Debole Milano
(Teleborsa) - Tutti segni più in chiusura per i listini europei, ad eccezione di Piazza Affari, che archivia una seduta all'insegna della debolezza. Negli USA, sostanzialmente stabile l'S&P-500. Leggera crescita dell'Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,042. Segno più per l'oro, che mostra un aumento dell'1,12%. Prevalgono le vendite sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che continua la giornata a 71,08 dollari per barile, in forte calo del 2,23%. Ottimo il livello dello spread, che scende fino a +108 punti base, con un calo di 6 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona al 3,45%. Tra i mercati del Vecchio Continente giornata moderatamente positiva per Francoforte, che sale di un frazionale +0,37%, seduta senza slancio per Londra, che riflette un moderato aumento dello 0,61%, e andamento cauto per Parigi, che mostra una performance pari a -0,19%. Chiusura in frazionale ribasso per Piazza Affari, con il FTSE MIB che lascia sul parterre lo 0,38%; sulla stessa linea, si è mosso al ribasso il FTSE Italia All-Share, che ha perso lo 0,35%, chiudendo a 38.832 punti. Alla chiusura della Borsa di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta del 5/02/2025 risulta essere stato pari a 2,77 miliardi di euro, in deciso ribasso (-19,58%), rispetto alla seduta precedente che aveva visto la negoziazione di 3,45 miliardi di euro; mentre i volumi scambiati sono passati da 0,66 miliardi di azioni della seduta precedente a 0,54 miliardi. Tra i best performers di Milano, in evidenza Inwit (+1,19%), Italgas (+1,13%), A2A (+1,10%) e Telecom Italia (+1,10%). I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Nexi, che ha archiviato la seduta a -3,11%. Scivola Campari, con un netto svantaggio del 2,45%. In rosso Iveco, che evidenzia un deciso ribasso del 2,27%. Spicca la prestazione negativa di STMicroelectronics, che scende del 2,03%. Al Top tra le azioni italiane a media capitalizzazione, Anima Holding (+2,81%), Cementir (+2,41%), Banca Generali (+1,96%) e IREN (+1,34%). Le più forti vendite, invece, si sono abbattute su Ariston Holding, che ha terminato le contrattazioni a -4,10%.
Fonte: Teleborsa