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1 ore fa

Asset tokenization, il ruolo cardine di statistiche dettagliate, strutturate e armonizzate

(Teleborsa) - "I principali operatori del settore della finanza digitale sono concordi nel ritenere che l’asset tokenization basata sulla tecnologia dei registri distribuiti (DLT) potrebbe registrare un forte sviluppo nei prossimi anni. Ampio è il consenso sui vantaggi che la completa digitalizzazione degli strumenti finanziari può apportare in termini di maggiori opportunità di investimento e indebitamento per investitori ed emittenti associate a tempi e costi notevolmente inferiori". È quanto emerge dal settantaduesimo numero della collana "Mercati, infrastrutture, sistemi di pagamento" della Banca d'Italia, dal titolo “Le statistiche sugli strumenti finanziari tokenizzati: una sfida per le banche centrali”, che al contempo sottolinea come non debbano essere "trascurate le preoccupazioni da parte delle autorità di controllo per i rischi che potrebbero originarsi da tale comparto a causa della sua ancora parziale regolamentazione e che potrebbero trasferirsi alla finanza tradizionale e, da questa, all’economia reale".L’Unione europea con l’adozione del Digital Finance Package - segnala la Banca d'Italia - ha avviato delle iniziative legislative con l’obiettivo di promuovere l’innovazione, ridurre la frammentazione dei mercati finanziari, dare supporto alla trasformazione digitale e mitigare i rischi tecnologici. Dal canto suo l’Italia si è allineata alle best practises europee con la conversione in legge del decreto Fintech, che ha introdotto la disciplina dell’emissione e circolazione degli strumenti finanziari in forma digitale. Tra i progetti già avviati spicca quello promosso da Assogestioni in collaborazione con l’industria per l’emissione on-chain dei prodotti del risparmio gestito e l’inclusione nei portafogli sottostanti di asset tokenizzati. Questo progetto - ricordano gli analisti - ha ricevuto anche il supporto di Milano Hub, il centro per l’innovazione della Banca d'Italia a sostegno della evoluzione digitale del sistema finanziario. Inoltre, a luglio 2024 la Cassa Depositi e Prestiti ha emesso in Italia il primo bond digitale; la Banca d'Italia ha fornito il supporto tecnico per il regolamento della transazione con moneta di banca centrale."Il monitoraggio del comparto degli strumenti tokenizzati - avverte Bankitalia - richiede necessariamente la disponibilità di statistiche dettagliate, di qualità, strutturate e (possibilmente) armonizzate, a supporto delle decisioni di politica monetaria, di vigilanza micro e macroprudenziale, di tutela della clientela e per la gestione e supervisione dei sistemi di pagamento. La ridotta regolamentazione e la mancanza di sistemi centralizzati di negoziazione e regolamento rendono i dati sugli asset digitalizzati ancora non adeguati sotto l’aspetto quantitativo e qualitativo".Le autorità di vigilanza, "in particolare le banche centrali che sono tradizionalmente responsabili della produzione delle statistiche finanziarie ufficiali", si trovano quindi a "fronteggiare una sfida particolarmente impegnativa". Sebbene "il fenomeno risulti ancora di dimensioni contenute, la rapidità con cui vengono annunciati progetti di nuove iniziative pronte a essere introdotte sul mercato suggerisce che innovazioni importanti su larga scala potrebbero essere potenzialmente vicine". È quindi opportuno - rimarcano gli esperti - che sia "avviata una riflessione su come colmare il gap informativo attualmente esistente per evitare che, soprattutto nel caso di una accelerazione del processo di digitalizzazione, le statistiche ufficiali possano perdere traccia di porzioni sempre maggiori di informazioni sui mercati e gli intermediari"."Considerata la sostanziale assenza sulla DeFi di un quadro uniforme sugli aspetti regolamentari e operativi da cui prendere spunto per elaborare iniziative volte a colmare il vuoto informativo, le proposte che vengono formulate nel lavoro riguardano essenzialmente i prodotti attualmente emessi e scambiati nel comparto CeFi e in quello ibrido Cefi/DeFi". La Banca d'Italia, quindi suggerisce alcune importanti azioni che potrebbero essere avviate e possono essere quindi così riassunte.Anzitutto, "definire uno standard internazionale che consenta di identificare in modo univoco a livello globale gli strumenti finanziari digitalizzati e ne permetta il raccordo con il codice ISIN adottato per i prodotti finanziari tradizionali, come avvenuto con l’ISO 24165".In secondo luogo, "definire una cornice globale di regole per la produzione, la gestione e il controllo delle statistiche sugli strumenti finanziari digitalizzati".Inoltre, "classificare questi prodotti in altri database ufficiali già disponibili nell’area dell’euro (Centralised Securities Data Base - CSDB e Securities Holding Statistics – SHS)". Ancora, "con riferimento al processo di produzione delle statistiche dell’area dell’euro, valutare l’introduzione di soluzioni che siano sufficientemente flessibili per cogliere tempestivamente l’evoluzione del settore delle cripto-attività". Infine, "accrescere la cooperazione tra le autorità di vigilanza, tra le banche centrali e gli istituti di statistica e prevedere forme di partnership in campo statistico tra banche centrali e i provider privati di maggiori dimensioni e affidabilità".
Fonte: Teleborsa