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Economia
1 ore fa

Unipol, aperta la nuova sede di Bruxelles. Chiede migliore quadro normativo per settore

(Teleborsa) - Unipol, colosso assicurativo italiano, ha aperto oggi a Bruxelles una nuova sede di rappresentanza istituzionale, in Avenue Marnix n.23. Per l'occasione, ha organizzato un convegno, presso il Parlamento Europeo, dal titolo "Il contributo delle assicurazioni alla competitività europea", ospitato dalle Vicepresidenti del Parlamento, On. Pina Picierno e On. Antonella Sberna.Il convegno ha voluto sottolineare come la Savings and Investments Union (SIU), il progetto di rilancio e sviluppo della struttura finanziaria dell'Unione lanciato dalla Commissione europea, possa diventare uno strumento decisivo per orientare gli investimenti privati e come il settore assicurativo possa essere un partner attivo della nuova agenda europea per sostenere la crescita, la stabilità finanziaria e la protezione sociale.Attraverso strumenti di risparmio e previdenza, le compagnie assicurative possono orientare risorse verso infrastrutture, innovazione e sostenibilità, contribuendo alla stabilità dei mercati e alla resilienza economica. La loro capacità di effettuare investimenti di lungo periodo in settori strategici, consentendo di finanziare infrastrutture ed innovazione attenuando la pro-ciclicità dei mercati, di mobilitare il risparmio delle famiglie verso l’economia reale, evitando a cittadini e imprese di accantonare risparmio precauzionale, e di gestire i grandi rischi, dalle catastrofi naturali alla salute, accelerando il rimbalzo post-shock e riducendo gli oneri sui bilanci pubblici, rappresenta un elemento essenziale per la competitività europea.Nel corso del convegno è stato evidenziato come, per consentire al settore assicurativo di contribuire al rilancio della competitività europea tanto come investitore istituzionale quanto nel proprio ruolo sociale di protezione dal rischio per famiglie e imprese, sia necessario un quadro normativo coerente e competitivo, in grado di garantire pari condizioni operative ed eliminare asimmetrie regolamentari che creano condizioni di svantaggio competitivo, con effetti distorsivi sulla concorrenza e sul buon funzionamento del mercato unico.Sebbene il settore assicurativo europeo gestisca, infatti, oltre 9,6 trilioni di euro e abbia un modello di business naturalmente allineato agli investimenti a lungo termine, la capacità di dispiegare il suo "capitale paziente" nell'economia reale risulta frenata da ostacoli normativi e istituzionali.Tra questi, un ostacolo normativo è rappresentato dalla asimmetria competitiva tra banche e assicurazioni che, con il cosiddetto Danish Compromise, attribuisce ai gruppi bancari il beneficio di un trattamento prudenziale di favore sulle loro partecipazioni assicurative, mentre tale trattamento di favore non è concesso alle compagnie assicurative che detengono partecipazioni bancarie.
Fonte: Teleborsa