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2 ore fa

Terre rare, Usa e Ue si muovono per affrontare le restrizioni all'export della Cina

(Teleborsa) - Stati Uniti e Unione europea si preparano a rispondere alle restrizioni della Cina alle esportazioni di terre rare. L’amministrazione Trump sta valutando un piano per limitare un’ampia gamma di esportazioni di software verso la Cina, includendo settori che vanno dai computer portatili ai motori a reazione. Secondo quanto riportato da Reuters, la misura rappresenterebbe proprio una risposta diretta alla recente decisione di Pechino di imporre restrizioni sulle esportazioni degli elementi cruciali per la produzione tecnologica mondiale.Il piano, ancora in fase di studio, darebbe seguito alla minaccia del presidente Donald Trump di vietare le esportazioni di "software critici" entro il 1° novembre. Sebbene non vi sia certezza sulla sua effettiva attuazione, l'agenzia di stampa sottoliena che la proposta segnala una possibile escalation delle tensioni commerciali tra Washington e Pechino.Secondo le fonti citate da Reuters, l’amministrazione americana starebbe considerando l’adozione della misura come strumento di pressione diplomatica: un annuncio formale potrebbe arrivare anche senza una immediata implementazione. Tuttavia, se applicata integralmente, la restrizione potrebbe colpire duramente il commercio globale e avere ripercussioni economiche anche per gli Stati Uniti, vista la diffusione globale del software statunitense.Da parte sua, la Cina ha espresso ferma opposizione, criticando l’imposizione di "misure unilaterali di giurisdizione a lungo termine" e promettendo contromisure per difendere i propri interessi. Pechino controlla circa il 70% della produzione globale di terre rare.Parallelamente, anche l’Unione Europea si sta muovendo. Secondo fonti citate da Bloomberg, la Commissione europea sta elaborando una lista di contromisure commerciali da attuare entro fine mese, per proteggere la sicurezza economica e industriale del blocco in caso di fallimento dei negoziati con Pechino. Il commissario europeo al commercio Maros Sefcovic ha dichiarato che Bruxelles non intende alimentare l’escalation, ma che "una soluzione rapida è essenziale" per evitare conseguenze sull’industria europea.
Fonte: Teleborsa