Breaking News
Rating
6 ore fa
Amundi, Fitch: rischio di mancato rinnovo dell'accordo con UniCredit pesa su rating
(Teleborsa) - Il profilo di credito standalone (SCP) di Amundi potrebbe essere messo a dura prova se UniCredit non rinnovasse l'accordo di distribuzione tra le due entità. Lo afferma Fitch Ratings, specificando tuttavia che il Long-Term Issuer Default Rating (IDR; A+/Stabile) di Amundi non ne risentirebbe, grazie all'altissima probabilità di supporto da parte dell'azionista di maggioranza Credit Agricole (A+/Stabile). Amundi ha dichiarato nella presentazione dei risultati del terzo trimestre 2025, il 28 ottobre 2025, che il suo accordo di distribuzione con UniCredit (A-/Stabile), in scadenza a luglio 2027, "potrebbe essere rinnovato o meno, secondo termini che al momento non sono noti".UniCredit sta rivedendo il suo accordo di distribuzione con Amundi e il suo mancato rinnovo indebolirebbe probabilmente la valutazione di Fitch sulla performance patrimoniale, sugli utili e sulla redditività di Amundi. Entrambi questi fattori chiave del rating presentano outlook negativi e la loro revisione al ribasso potrebbe innescare una revisione al ribasso di un livello del SCP di Amundi. Le prospettive negative riflettono il fatto che il mancato rinnovo da parte di UniCredit comporterebbe la perdita da parte di Amundi di un canale di distribuzione retail primario e una potenziale contrazione significativa del margine operativo lordo di Amundi, che Fitch stima fino al 23%.La stima di Fitch presuppone l'immediato deflusso degli attuali asset in gestione (AUM) di UniCredit e si basa sui 12 mesi fino alla fine del primo semestre del 2025, prima della realizzazione dei risparmi previsti e potenziali sui costi di non distribuzione e prima dei ricavi aggiuntivi derivanti dalle iniziative di crescita di Amundi. La contrazione del margine operativo lordo stimata da Fitch riflette il margine netto da commissioni superiore alla media di Amundi sugli AUM raccolti tramite UniCredit, pari a circa 40 punti base al netto dei costi di distribuzione, rispetto ai 17 punti base dell'intera attività a fine primo semestre del 2025.Fitch afferma che Amundi ha generato oltre il 10% delle sue commissioni ricorrenti nette sugli AUM raccolti tramite UniCredit (fine terzo trimestre 2025: 88 miliardi di euro, di cui circa 70 miliardi di euro in Italia e il resto in Germania, Austria e altri paesi dell'Europa centro-orientale). Questo nonostante gli AUM relativi a UniCredit rappresentassero meno del 5% degli AUM totali di Amundi, escludendo le joint venture e la distribuzione negli Stati Uniti (fine terzo trimestre 2025: 1.903 miliardi di euro). I deflussi dagli AUM relativi a UniCredit hanno superato i 10 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2025 e sono probabili ulteriori deflussi nei prossimi due anni.Secondo Fitch, il controllo delle banche sulla distribuzione al dettaglio è un fattore chiave per i nuovi flussi netti di denaro presso i gestori di investimenti tradizionali, e il rischio di rinnovo prima della scadenza del contratto evidenzia l'esposizione dei gestori di investimenti terzi ai cambiamenti di strategia bancaria. I cambiamenti di strategia bancaria includono la re-internalizzazione delle attività di gestione degli investimenti, e la propensione delle banche ad acquisire gestori di investimenti tradizionali rimane elevata, in quanto ricercano ricavi basati su commissioni e a basso impiego di capitale.Amundi pubblicherà il suo nuovo piano strategico triennale il 18 novembre. Il piano, secondo il management, includerà proiezioni finanziarie che terranno conto "dell'incertezza relativa alla distribuzione di UniCredit dal 2027 in poi".
Fonte: Teleborsa