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2 ore fa
Recordati, ricavi ed EBITDA 9 mesi in crescita a doppia cifra. Raddoppia stime su Isturisa
(Teleborsa) - Recordati, multinazionale farmaceutica che fa parte del FTSE MIB, ha comunicato che i ricavi netti consolidati per i primi nove mesi del 2025 sono stati pari a 1.956,2 milioni di euro, in crescita del 12,2% rispetto ai primi nove mesi del 2024, o dell'8,1% a perimetro omogeneo e a cambi costanti, trainati dal forte slancio sia del segmento Specialty & Primary Care che del segmento Rare Diseases. L'impatto avverso dei cambi nei primi nove mesi del 2025 è stato pari a 35,5 milioni di euro (-2%).L'EBITDA è stato pari a 743,9 milioni di euro nei primi nove mesi del 2025, in crescita dell'11,8% rispetto e con un'incidenza sui ricavi netti del 38%. L'andamento dei ricavi è stato compensato parzialmente dal maggior livello degli investimenti a sostegno del lancio dell'estensione dell'indicazione di Isturisa negli Stati Uniti e di Enjaymo e della continua espansione geografica. Gli oneri finanziari sono stati pari a 67,4 milioni di euro, in crescita dell'8,1%.L'utile netto rettificato, pari a 493,1 milioni di euro e con un'incidenza sui ricavi del 25,2%, è cresciuto del 10,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un aumento del risultato operativo parzialmente compensato da un incremento degli oneri finanziari e dell'aliquota fiscale. L'utile netto è stato pari a 326,3 milioni di euro, con un'incidenza sui ricavi netti del 16,7%, in calo del 3,6% per via dei costi non monetari derivanti dall'acquisizione di Enjaymo e dell'incremento dei costi non ricorrenti e dell'aliquota fiscale.Il debito netto al 30 settembre 2025 è pari a 2.032,2 milioni di euro, corrispondenti a una leva pari a 2,1 volte l'EBITDA pro-forma, rispetto a un debito netto di 2.154,3 milioni al 31 dicembre 2024, a seguito del pagamento di un dividendo pari a 138,5 milioni, dell'acquisto di azioni proprie per 101,4 milioni (al netto delle vendite per l'esercizio di stock option) e del pagamento up-front di $25 milioni per i diritti di Vazkepa."Siamo molto soddisfatti degli eccellenti progressi compiuti nei primi nove mesi dell'anno in tutto il business, specialmente nel settore Rare Diseases, e del forte slancio di Isturisa grazie all'estensione dell'indicazione - ha commentato il CEO Rob Koremans - In seguito ad un'attenta analisi del mercato della sindrome di Cushing, siamo ora fiduciosi di poter raddoppiare le nostre stime di peak year sales di Isturisa a più di 1,2 miliardi di euro mentre investiamo e perseguiamo attivamente la popolazione di pazienti non-overt, sbloccando così un potenziale aggiuntivo enorme. Siamo entusiasti per le opportunità che ci attendono e fiduciosi nella nostra capacità di continuare ad attuare la nostra strategia e creare sempre più valore per tutti gli stakeholder".La società ha rivisto al rialzo le stime di peak year sales di Isturisa a più di 1,2 miliardi di euro (dal precedente intervallo di 550-650 milioni) sulla base della decisione di perseguire attivamente il mercato della sindrome di Cushing in pazienti "non-overt" che rientrano nell'attuale indicazione estesa approvata negli Stati Uniti. Al picco, il potenziale complessivo supera di oltre quattro volte il numero attuale di pazienti eleggibili al trattamento, passando da circa 7.000 pazienti oggi a circa 30.000 pazienti, prevalentemente grazie a una migliore diagnosi e a un trattamento più efficace della popolazione dei pazienti "non-overt" affetti da sindrome di CushingSulla base dell'estensione dell'indicazione, l'azienda sta incrementando le attività commerciali e mediche, del personale e degli studi basati su evidenze real-world. Inoltre, l'azienda avvierà uno studio randomizzato controllato di Fase IV nel 2026 per valutare l'efficacia e la sicurezza di osilodrostat negli adulti con ipercortisolemia lieve e ipertensione non controllata dovuta alla sindrome di Cushing. Gli investimenti aggiuntivi per Isturisa negli Stati Uniti aumenteranno gradualmente fino a un totale di circa 40-50 milioni di euro all'anno.Recordati prevede che la solida performance dell'intero business consenta di raggiungere i risultati dell'esercizio 2025 in linea con la guidance originaria (nella metà bassa dell'intervallo), nonostante un contesto macroeconomico sfidante (impatto dei cambi di circa -3%, che è previsto proseguire nel 2026). Intervallo della guidance originaria per l'esercizio 2025, annunciata il 13 febbraio 2025: Ricavi netti tra 2.600 e 2.670 milioni; EBITDA tra 970 e 1.000 milioni; Utile netto rettificato tra 640 e 670 milioni.Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la distribuzione di un dividendo interim per l'anno 2025 pari a 0,63 euro per azione (al lordo delle ritenute fiscali applicabili) Il dividendo interim sarà pagato a partire dal 26 novembre 2025, con record date il 25 novembre 2025 e stacco della cedola n. 36. Gli azionisti devono risultare registrati al 24 novembre 2025 per avere diritto al dividendo.
Fonte: Teleborsa