Breaking News
Economia
1 ore fa
Nel cuore di Villa Borghese, l'arte incontra la natura: "Deus sive Natura" di Silvia Scaringella
(Teleborsa) - Nel cuore verde di Roma, dove architettura e natura da secoli convivono in equilibrio mutevole, il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese accoglie fino al 25 gennaio 2026 Deus sive Natura, la nuova mostra di Silvia Scaringella, a cura di Maila Buglioni. Un titolo che rimanda al pensiero di Spinoza e che diventa chiave di lettura di un percorso artistico e filosofico insieme, dove la materia si fa organismo e la scultura diventa racconto di coesistenza tra elementi, corpi, radici, strutture.Le opere di Scaringella abitano gli spazi del museo come presenze silenziose, frammenti di un ecosistema in metamorfosi. Marmo, metallo e luce si intrecciano in una grammatica scultorea che evoca paesaggi sospesi, popolati da api, libellule e architetture vegetali. Forme che emergono dall’acqua e si alzano verso l’aria, tracciando un dialogo continuo tra il visibile e il nascosto, tra l’uomo e la natura che lo contiene.Un dialogo che trova un contrappunto perfetto nel luogo che lo ospita. "È sul rapporto architettura e natura," racconta Roberto Bilotti, "Villa Borghese è stata sempre, anche in epoca romana, legata alla natura. Erano le vigne dei cieli, un paesaggio in cui l’architettura non è mai stata disgiunta dall’elemento naturale. Sotto questo museo si trova una villa romana, forse l’edificio più naturalistico di tutto il parco, un giardino dei giochi d’acqua con cascate e canali, poi trasformato nell’Aranciera. Le libellule di Scaringella sembrano nascere proprio da lì, dall’acqua e dal tempo, come eco della memoria del luogo. È una mostra perfettamente in sintonia con l’identità di Villa Borghese."Un racconto che diventa riflessione sulla nostra epoca. "La mostra Deus sive Natura indaga la possibile relazione tra genere umano e genere naturale," spiega Maila Buglioni. "Silvia si domanda se oggi, nel 2025, sia ancora possibile una coesistenza tra queste due sfere. Le sue opere sono risposte parziali e poetiche a questa domanda. Se nell’Ottocento potevamo ancora parlare di armonia tra uomo e ambiente, oggi il progresso tecnologico ha prevaricato il mondo vegetale e animale. In lavori come Ecosistema o nell’installazione delle libellule esiste ancora un equilibrio fragile, ma in Timelapse la natura è ormai divenuta cenere e carbone, segno della disgregazione portata dall’evoluzione umana."Scaringella lavora con una visione olistica che intreccia arte, filosofia e biologia. Le sue creature in marmo non imitano il reale ma lo reinventano: api e formiche diventano simboli di intelligenza collettiva, libellule di metamorfosi e leggerezza, strutture vegetali di resilienza e continuità. Un approccio che trova risonanza anche nel patrocinio di Carrara Città Creativa UNESCO, come sottolinea Gea Dazzi: "C’è sempre da imparare dalle scelte artistiche di Silvia Scaringella. In Deus sive Natura emerge una riflessione che ribalta il paradigma dell’antropocentrismo, facendo del mondo animale il demiurgo di un universo etico in cui l’uomo ha molto da apprendere. L’uso del marmo bianco di Carrara per scolpire insetti, libellule, formiche, restituisce un effetto estetico sorprendente: il pubblico è catturato da queste piccole creature, delicate e perfette, di cui è impossibile non innamorarsi."Ad amplificare la dimensione sensoriale della mostra, le musiche originali del producer Marco Del Bene, autore della traccia sonora Hybrida: un paesaggio acustico che accompagna il visitatore e ne modula la percezione, fondendo suoni naturali e frequenze sintetiche in un unico flusso organico. Un’esperienza immersiva che dilata il tempo e fa della visita un atto di ascolto.Il progetto nasce con il sostegno di Yourban 2030, l’organizzazione fondata da Veronica De Angelis, che da anni promuove una visione dell’arte come strumento di sostenibilità ambientale e rigenerazione urbana. La collaborazione con Yourban 2030 rafforza il legame tra ricerca artistica e responsabilità ecologica, intrecciando la riflessione estetica con l’impegno civile e ambientale che contraddistingue la missione dell’associazione.Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura e Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la mostra è prodotta e organizzata da Lamaro Arte, con il patrocinio di Carrara City of Crafts and Folk Art, il supporto tecnico di Tabularasa e la media partnership di HF4 comunicazione. Servizi museali Zètema Progetto Cultura.Silvia Scaringella, romana di nascita e carrarese di formazione, appartiene a quella generazione di artisti che leggono la materia come un codice del vivente. Le sue opere non rappresentano la natura, ma la rivelano come presenza, come sistema in relazione. In Deus sive Natura, ogni scultura è un organismo, ogni installazione una soglia tra ciò che l’uomo costruisce e ciò che la natura rigenera.
Fonte: Teleborsa