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1 ore fa

Sanità, Aran: firmato Ccnl per 137 mila dirigenti medici e sanitari

(Teleborsa) - È stato sottoscritto all'Aran, Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, il Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 per l'Area della Dirigenza Medica e Sanitaria, che riguarda 137mila dirigenti, di cui 120mila medici e 17mila dirigenti sanitari non medici. Le risorse complessive disponibili, pari a 1,2 miliardi di euro, assicurano un incremento medio del 7,27%, traducendosi in aumenti medi di circa 491 euro al mese per 13 mensilità e in arretrati medi stimati in 6.500 euro. L'accordo è stato però bocciato dai sindacati Fp Cgil Medici e Fassid, che non hanno firmato. La Cgil ha inoltre proclamato uno sciopero della categoria per il 12 dicembre, giorno dello sciopero generale contro la manovra già proclamato dal sindacato. "La firma di oggi è arrivata a poco più di un mese dall'avvio della trattativa. Si garantiscono incrementi economici significativi, compresi 6.500 euro medi di arretrati – commenta il presidente Aran Antonio Naddeo –. Con il via libera di oggi si apre la strada all'avvio in tempi rapidi del negoziato per il triennio 2025-2027. Ringrazio le organizzazioni sindacali per il contributo e il confronto costruttivo"."Sarebbe stato da irresponsabili non firmare questo contratto. Le risorse economiche per il 2022-2024 erano già state stanziate e abbiamo ritenuto prioritario distribuirle da subito ai colleghi", afferma Pierino Di Silverio, segretario del maggiore sindacato dei medici dirigenti, l'Anaao Assomed. Tra le novità, sottolinea, "aumenti per i più giovani, carriere più flessibili con riconoscimento dell'anzianità anche per le branche equipollenti, riconoscimenti economici per chi lavora in pronto soccorso". "Complessivamente soddisfatto" anche il presidente del sindacato Cimo Fesmed, Guido Quici. "Ora – commenta Quici  –è fondamentale che l'iter di verifica della preintesa proceda rapidamente, così da arrivare al più presto alla firma definitiva del contratto e consentire alle Regioni di emanare l'atto di indirizzo per l'avvio delle trattative del triennio 2025-2027". Giudizio positivo anche dalla Federazione veterinari medici e dirigenti sanitari (Fvm), che sottolinea come "un'attenzione particolare è stata dedicata ai giovani professionisti verso i quali c'è stato un maggior riconoscimento economico percentuale, con l'obiettivo di rendere più attrattivo il lavoro all'interno del Ssn e favorire il loro inserimento e la loro permanenza nel servizio pubblico". Inoltre, spiega il sindacato, "sul versante della tutela dei lavoratori è stato introdotto un principio sacrosanto secondo il quale i sanitari che subiscono aggressioni riceveranno tutela legale in ogni grado di giudizio e assistenza psicologica". Tuttavia, incalza Fvm, "molto resta da fare, sia sul versante normativo sia su quello economico, quindi auspichiamo di poter vedere quanto prima l'atto di indirizzo datoriale 2025-2027"."Il confronto che ha caratterizzato questa tornata contrattuale – ha commentato il sindacato degli anestesisti e rianimatori Aaroi-Emacsi – è concentrato in modo quasi esclusivo sul versante economico, rimandando alla prossima stagione 2025-2027 - affermano - il lavoro sul piano normativo". Sul fronte opposto la Fp Ggil medici, che boccia in toto la pre-intesa. "Un contratto definanziato di 537 euro lordi medi mensili rispetto all'inflazione e nessun miglioramento normativo. Siamo sconcertati per la precipitazione di una sottoscrizione frettolosa utile solo alla propaganda del Governo – afferma il segretario nazionale Fp Ggil medici, Andrea Filippi – ma siamo pronti a ripartire da subito con lo sciopero del 12 dicembre contro la legge di bilancio e con la consultazione su tutte le Aziende del Servizio Sanitario Nazionale".
Fonte: Teleborsa