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2 ore fa

Due giorni di sciopero per Gaza: lunedì fermi TPL, scuole, porti, ferrovie

(Teleborsa) - Partono oggi gli scioperi a sostegno della Palestina e contro gli attacchi di Israele a Gaza City. Due giornate di sciopero che coinvolgeranno settore pubblico e privato e sono state proclamate sia dai sindacati rappresentativi sia dalle sigle autonome, per sbloccare gli aiuti umanitari e fermare il genocidio. Si partirà oggi, 19 settembre, con la mobilitazione generale nazionale indetta dalla Cgil, per "fermare ogni intervento militare nella Striscia, garantire corridoi umanitari, mettere in sicurezza la popolazione civile, sostenere e garantire la sicurezza di tutte le missioni umanitarie in corso, compresa la Global Sumud Flottilla, come priorità immediate"."Chiediamo che venga sospeso ogni accordo di cooperazione commerciale e militare con Israele finché non si ferma la guerra a Gaza e l’occupazione della Cisgiordania. - afferma il sindacato - È necessario mettere in campo azioni concrete per rimuovere l’embargo umanitario e riconoscere lo stato di Palestina. I governi e le istituzioni internazionali si adoperino immediatamente per fermare ciò che sta accadendo, fino ad arrivare alla convocazione di una conferenza di Pace sotto egida ONU".Manifestazioni sono in calendario in tutta Italia. Il segretario generale Maurizio Landini parteciperà al corteo di Catania, da piazza Università a piazza Castello Ursino, dove prenderà la parola per le conclusioni.Frattanto, il MIT ha confermato che lo sciopero proclamato dalla Cgil non è soggetto alle limitazioni imposte dalla Commissione di Garanzia per gli scioperi, mentre il Vicepremier e Ministro Matteo Salvini ha ribadito che le posizioni politiche di qualche sindacato di sinistra "non possono essere fatte sulla pelle dei lavoratori".Lunedì prossimo,  22 settembre, sarà la volta si alcune sigle autonome - Usb, Adl Cobas, Cub - che hanno proclamato "un grande sciopero generale: per rompere con lo stato terrorista di Israele, per difendere Gaza, per dire no alla corsa al riarmo, a fianco della Flotilla e con la Palestina nel cuore"."Saranno milioni i lavoratori e le lavoratrici che si fermeranno. - spiega una nota sindacale - Non sono più solo i portuali, dai quali è partito l’appello alla lotta, ma è ormai un fiume in piena che attraversa la penisola". A fermarsi per esprimere "solidarietà con la popolazione palestinese" sarà sia il settore pubblico che quello privato: trasporti pubblici, scuole, università e lavoratori portuali. L'eventuale astensione dal lavoro potrebbe interessare anche il personale del Gruppo FS, Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord - a partire dalla mezzanotte alle ore 23 di lunedì 22 settembre 2025 - e con conseguenti variazioni sugli orari o cancellazioni di treni e altri mezzi di trasporto pubblici. Le uniche restrizioni della Commissione di garanzia riguardano il trasporto aereo e una "manciata di aziende".
Fonte: Teleborsa