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2 ore fa

Coldiretti, Censis, UE: il 70% degli italiani critica le politiche Von der Leyen

(Teleborsa) - Il 70% degli italiani giudica le scelte politiche dell’Unione Europea, guidata dalla Commissione Von der Leyen, distanti dai propri interessi reali, frutto di una tecnocrazia ormai lontana dalle dinamiche concrete di imprese e lavoro e dagli interessi delle persone, espressione di un modello istituzionale vissuto come uno svuotamento della democrazia.Ad affermarlo è un’indagine Coldiretti/Censis diffusa in occasione dell’Assemblea nazionale della più grande organizzazione agricola d’Italia e d’Europa, riunita a Roma con il presidente e il segretario generale, Ettore Prandini e Vincenzo Gesmundo, assieme al Ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il PNRR Tommaso Foti, al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, collegato da Bruxelles, all’editorialista de La Stampa Domenico Quirico, allo scrittore e giornalista Marcello Veneziani, al filosofo e Professore Emerito Massimo Cacciari e al Professore Ordinario di Economia e Politica Agraria dell’Università di Bologna e Direttore del Centro Studi Divulga Felice Adinolfi.Per l’occasione Coldiretti ha presentato le sue proposte per un’Europa diversa, che sappia colmare il deficit democratico causato dalle scelte della Commissione Europea, organo non eletto che detiene ormai il monopolio legislativo, mentre il Parlamento Europeo risulta marginale e spesso ignorato. Proposte che saranno al centro della grande manifestazione in programma il prossimo 18 dicembre a Bruxelles.Lo scandalo dello studio sul glifosato redatto dalla Monsanto. Un segnale evidente di un’Unione sempre più piegata sugli interessi delle multinazionali e incapace di difendere la salute dei suoi cittadini, come dimostrano l’accordo Mercosur — privo del principio di reciprocità nelle regole sulla qualità del cibo importato — o il clamoroso caso appena esploso sul glifosato.La rivista scientifica internazionale Regulatory Toxicology and Pharmacology ha ritrattato dopo 25 anni lo studio che sosteneva la sicurezza dell’erbicida, cancellandolo di fatto dal corpus della letteratura scientifica. La decisione è stata motivata da "serie criticità etiche legate all’indipendenza degli autori e all’integrità accademica dei dati sulla cancerogenicità presentati".In sostanza, l’accusa è che lo studio sia stato scritto dalla stessa Monsanto, con la complicità di tre ricercatori che avrebbero agito come semplici prestanome, omettendo i rischi legati all’uso della sostanza.Il fatto più grave è che dal 2000 ad oggi le autorità di regolamentazione di molti Paesi hanno utilizzato proprio quello studio come tassello chiave a sostegno della presunta sicurezza degli erbicidi a base di glifosato, nonostante i possibili effetti nocivi sulla salute dei lavoratori agricoli. La valutazione attuale della Commissione UE è che "non vi è alcuna giustificazione scientifica o giuridica per un divieto".L’Ue toglie 90 miliardi agli agricoltori per destinarli alle armi. Coldiretti denuncia un eccesso tecnocratico che bypassa la partecipazione democratica, con un Consiglio UE dominato dall’asse franco-tedesco e incapace di fornire risposte unitarie alle crisi (finanziarie, migratorie, pandemica, climatica, bellica), rendendo l’Europa un "vaso di coccio" sullo scenario globale, privo di anima politica e di sovranità condivisa.L’esempio più evidente è il bilancio 2025, che sottrae 90 miliardi agli agricoltori per destinarli al riarmo franco-tedesco. Una scelta che incontra la netta contrarietà degli italiani: il 76% ritiene che l’UE non debba tagliare fondi ad agricoltura e welfare per finanziare spese militari, secondo il Censis. Un’opinione maggioritaria in tutti i gruppi sociali e territori.Più tecnocrazia, meno democrazia, meno votanti. Le élite tecnocratiche hanno potuto muoversi eludendo di fatto i normali canali di partecipazione democratica, protette da un’architettura istituzionale opaca e concentrate nella ricerca di consenso all’interno di una cerchia ristretta di interlocutori. Questo ha ampliato il divario tra Bruxelles e i cittadini europei e, più in generale, tra le persone e la politica, come dimostra il calo costante della partecipazione al voto."Non è solo colpa di Bruxelles, nessuno lo pensa, ma siamo di fronte a un’Europa in coma, diventata vaso di coccio sullo scenario internazionale, che ha bisogno di essere rianimata, nel suo progetto di sviluppo economico e nella sua ambizione — speriamo sempre viva — a una pace duratura", ha sottolineato il segretario generale di Coldiretti Vincenzo Gesmundo. "Non abbiamo la pretesa di fornire soluzioni, ma di rappresentare bisogni diffusi e lavorare affinché siano recepiti. Tra questi non c’è il bisogno di meno Europa, ma di un’Europa diversa"."L’attuale Commissione è talmente slegata dalla realtà da non aver compreso che il cibo è un elemento strategico, che vale molto più delle armi, poiché assicura la sovranità alimentare all’intero continente — ha evidenziato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini —, mentre la Von der Leyen vuole rendere l’Europa sempre più dipendente dalle importazioni da Paesi che non rispettano le stesse regole imposte agli agricoltori europei. È il segno di una totale incapacità dell’esecutivo UE di pensare da grande potenza, mentre realtà come gli USA e la Cina aumentano gli investimenti nella produzione agricola".
Fonte: Teleborsa