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1 ore fa

Golden power su Ops Unicredit - Banco Bpm: Bruxelles salva Roma o arriva procedura infrazione?

(Teleborsa) - Attesa per domani, giovedì 20 novembre,  la decisione della Commissione europea sulla procedura di infrazione per l'utilizzo dei poteri speciali del golden power da parte dell'Italia nell'ambito dell'Ops Unicredit - Banco Bpm.  Secondo quanto riporta Milano Finanza - sottolineando che l'indiscrezione non trova al momento conferme ufficiali -Bruxelles potrebbe inviare già domani una lettera di messa in mora, ritenendo che il governo abbia ostacolato la libera circolazione dei capitali e interferito con Commissione e BCE. UniCredit, alla fine, si era ritirata dall'operazione anche per le condizioni imposte da Roma, come l'uscita rapida dalla Russia, prosegue MF.Secondo rumor raccolti, invece,  da Il Giornale d'Italia, Bruxelles invece non avvierà alcuna procedura di infrazione contro l'Italia, in scia ad un accordo, mediato dal ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, stando al quale i partiti di maggioranza garantiranno di sostenere Ursula von der Leyen e la sua Commissione.Della maggioranza italiana, infatti, soltanto gli europarlamentari di Forza Italia avevano votato la fiducia con cui la Commissione Europea corrente è entrata in carica. L'intesa prevederebbe quindi il sostegno, senza specificare in quale forma, delle altre forze politiche che compongono la maggioranza. L'accordo sarebbe il risultato di una trattativa avviata con Bruxelles, nell'ambito della quale il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha incontrato due volte la Commissaria ai Servizi Finanziari, Maria Luís Albuquerque. Anche Meloni avrebbe avuto contatti con la Commissione, in particolare con la presidente von der Leyen.Una vicenda spinosa quella  del Golden power che di fatto vede contrapposti Unicredit e Governo. A metà luglio, il Tar del Lazio aveva accolto "parzialmente" il ricorso di Unicredit contro l'esercizio del Golden Power, che aveva posto dei paletti all'OPS su Banco BPM. Il Tribunale amministrativo del Lazio, in particolare, aveva accolto due punti del ricorso presentato dalla banca contro il Decreto della presidenza del Consiglio (Dpcm) sul Golden Power e ne aveva "bocciati" altri due, ritenuti invece legittimi.Fra i due punti annullati c'era il riferimento temporale (5 anni) della richiesta di "non ridurre per un periodo di cinque anni il rapporto impeghi/depositi praticato da Banco BPM e UniCredit in Italia, con l'obiettivo di incrementare gli impieghi verso famiglie e PMI nazionali". Il secondo punto annullato riguardava l'obbligo di mantenere il livello del portafoglio di project finance. Nessun rilievo invece sulla prescrizione del Dpcm che imponeva l'uscita dalla Russia di Unicredit e sulla necessità di mantenere gli investimenti di Anima in asset italiani di Anima.La decisone del TAR ed i concomitanti rilievi della UE, che aveva ipotizzato un contrasto del Dpcm sul Golden Power con la normativa europea sulle concentrazioni ed aveva dato al Governo italiano 20 giorni di tempo per chiarire la posizione al riguardo, aveva spinto la anche Consob a sospendere l'OPS per 30 giorni, a causa della "situazione di incertezza creatasi" che non consentiva agli investitori "di pervenire a un fondato giudizio sull'offerta". Una decisione che poi alla fine aveva indotto l'Istituto di Piazza Gae Aulenti a ritirare l'offerta.
Fonte: Teleborsa