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45 minuti fa

ISTAT: agricoltura e servizi trainano il PIL, industria in flessione

(Teleborsa) - La stima dell'ISTAT dei conti economici trimestrali rivede al rialzo, rispettivamente di uno e due decimi di punto percentuali, le variazioni congiunturali e tendenziali del PIL rilasciate in occasione della stima preliminare di fine ottobre, sulla base delle maggiori informazioni disponibili sul terzo trimestre dell'anno.L'Istituto di statistica, conferma, invece, a 0,5% la crescita acquisita per il 2025. Dal lato dell’offerta, si registra un aumento del valore aggiunto dell’agricoltura (+0,8%) e dei servizi (+0,2%) mentre quello dell’industria è diminuito dello 0,3%. Dal lato della domanda, è aumentata la spesa per investimenti fissi lordi (+0,6%) e quella per consumi finali (+0,1%). Rilevanti in termini di ampiezza i contributi di domanda estera netta e scorte e oggetti di valore, rispettivamente per +0,5 e -0, 6 punti percentuali. In crescita dello 0,7% sono risultate le ore lavorate e dello 0,6% le unità di lavoro. I redditi di lavoro dipendente pro-capite sono stimati in aumento per lo 0,8%.Più in dettaglio, nel terzo trimestre del 2025 il prodotto interno lordo (PIL), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2020, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nei confronti del terzo trimestre del 2024.La crescita congiunturale del PIL diffusa il 30 ottobre 2025 era stata nulla mentre quella tendenziale era stata dello 0,4%. Il terzo trimestre del 2025 ha avuto quattro giornate lavorative in più del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al terzo trimestre del 2024.La variazione acquisita per il 2025 è pari a 0,5%, dato invariato rispetto al 30 ottobre.Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in crescita, con un aumento dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dello 0,6% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, dell’1,2% e del 2,6%.La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,2 punti percentuali alla crescita del Pil nel terzo trimestre: +0,1 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,1 gli investimenti fissi lordi, mentre è risultato nullo il contributo della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Positivo anche il contributo della domanda estera netta (+0,5 punti percentuali), mentre è risultato negativo quello della variazione delle scorte e oggetti di valore (-0,6 punti percentuali).Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’agricoltura (+0,8%) e dei servizi (+0,2%) mentre l’industria rileva un andamento negativo (-0,3%).
Fonte: Teleborsa