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38 minuti fa
Riforma TUF: AssoNEXT presenta alla Camera pacchetto di emendamenti al testo
(Teleborsa) - Nel corso dell'audizione odierna sulla riforma del Testo Unico della Finanza (TUF) presso le Commissioni riunite II (Giustizia) e VI (Finanze) della Camera dei Deputati, AssoNEXT, l'Associazione che rappresenta le principali PMI quotate italiane, ha illustrato un pacchetto organico di emendamenti volto a rafforzare la competitività degli emittenti nei mercati di crescita e a rendere più proporzionale il quadro regolamentare applicabile alle piccole e medie imprese che accedono al mercato dei capitali.Durante l'audizione, l'Associazione ha evidenziato il ruolo che Euronext Growth Milan (EGM) ha svolto nell'ultimo decennio come infrastruttura decisiva per la crescita delle PMI: dal 2009, il mercato ha visto 300 nuove ammissioni e una raccolta complessiva di circa 2,4 miliardi di euro, con un numero di società triplicato negli ultimi dieci anni, da 71 nel 2015 alle 210 attuali. Le imprese quotate su EGM presentano un profilo pienamente coerente con il segmento PMI, con capitalizzazioni prevalentemente comprese tra 10 e 50 milioni di euro, flottanti medi tra 10% e 30%, ricavi sotto i 25 milioni ed EBITDA margin medi tra il 10% e il 30%. A livello aggregato, nel 2024 queste società hanno generato 11,9 miliardi di euro di ricavi, 1,3 miliardi di EBITDA e occupato 37mila dipendenti, in aumento di oltre 3mila unità rispetto all'anno precedente. La composizione settoriale conferma la solidità dell'ecosistema, con i settori Industrial, Consumer e Tech che rappresentano complessivamente il 75% della capitalizzazione del mercato.Allo stesso tempo, tuttavia, AssoNEXT ha richiamato l'attenzione su segnali recenti di deterioramento: nel 2025, infatti, i delisting hanno superato le IPO, mentre la liquidità è diminuita, con scambi medi giornalieri pari a 8,1 milioni di euro (–3% su base annua) e circa 80 titoli caratterizzati da meno di 10mila euro di controvalore giornaliero. A ciò si aggiungono valutazioni significativamente penalizzate, con uno sconto medio EV/EBITDA del 25% nel 2025, destinato ad ampliarsi al 38% nel 2026.In questo contesto, l'Associazione ha sottolineato l'urgenza di una riforma che renda più competitivo e proporzionale il quadro normativo italiano, evidenziando come molte delle recenti modifiche del TUF abbiano riguardato quasi esclusivamente i mercati principali, lasciando irrisolte criticità rilevanti per gli emittenti dei sistemi multilaterali di negoziazione (MTF), dove opera la maggioranza delle PMI quotate.Nello specifico, gli interventi considerati prioritari da AssoNEXT riguardano cinque aree-chiave: Ridefinizione delle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio per includere espressamente gli emittenti MTF e le società con azioni diffuse, superando un'impostazione ormai non coerente con il quadro europeo. Revisione della disciplina degli emittenti diffusi, per superare una categoria residuale che, oggi, genera distorsioni applicative, attraverso una chiara distinzione tra società quotate, emittenti MTF ed effettivi "diffusi".Quorum assembleari proporzionali, con limitazione dei quorum rafforzati alle sole società dei mercati regolamentati e introduzione di quorum ordinari per le PMI negoziate su MTF. Tempistiche OPA più rapide e coordinate, con riduzione da 45 a 30 giorni per l'approvazione del documento d'offerta e coordinamento con le autorizzazioni Antitrust e Golden Power. Abolizione dell'asta dell'inoptato (art. 2441 c.c.), per eliminare una procedura onerosa e superata, in favore di meccanismi più efficienti per gli aumenti di capitale."Gli emittenti MTF rappresentano la componente più dinamica e numerosa del mercato dei capitali italiano, ma continuano a essere assoggettati a un quadro regolamentare che privilegia i mercati regolamentati – ha sottolineato Vincenzo Polidoro, presidente di AssoNEXT –. Riteniamo, quindi, fondamentale allineare la normativa nazionale ai principi di proporzionalità e di semplificazione introdotti a livello europeo, per incentivare l'ingresso delle imprese in tali mercati e rafforzare la loro competitività"."A vent'anni dalla riforma del 2003 è evidente che la disciplina degli emittenti diffusi non è più adeguata alla realtà dei mercati. I mercati MTF hanno dimostrato di essere un canale efficace di accesso al capitale; serve ora un quadro proporzionale e moderno che valorizzi questa esperienza e sostenga la crescita delle imprese che scelgono di aprirsi al mercato", ha aggiunto Lukas Plattner, membro del Comitato Scientifico di AssoNEXT.Dall'Associazione, inoltre, è stata mossa anche una ulteriore sollecitazione alla definizione di robusti incentivi fiscali per sostenere gli investimenti verso le imprese europee attraverso interventi diretti da parte degli Stati membri, evitando disincentivi fiscali. Il mercato italiano genera importanti risparmi, allocati prevalentemente in imprese extra-UE, soprattutto americane, con solo il 2,5% destinato all'ecosistema europeo. Una situazione che richiede un cambio di passo, supportata anche dalla propensione degli italiani verso l'economia domestica, per aumentare la quota di investimenti almeno al 10% della previdenza complementare nazionale (pari a 190 miliardi di euro di masse gestite) in modo da rendere i mercati finanziari un vero pilastro della crescita del Made-In-Italy. In questo senso, AssoNEXT ha richiamato l'importanza di favorire un meccanismo completo ed efficace di esenzione fiscale delle plusvalenze (PEX) per le partecipazioni in società quotate italiane con capitalizzazione inferiore a 1 miliardo di euro – e detenute per almeno 12 mesi – come misura coerente con gli obiettivi di politica industriale, sostenibile nei costi e decisiva per la stabilità del mercato dei capitali.
Fonte: Teleborsa