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2 ore fa
BES, Italia sopra media Ue per rischio povertà e disuguaglianza
(Teleborsa) - Nel 2024 il rischio di povertà in Italia è al 18,9%, superiore alla media Ue27 (16,2%). La disuguaglianza del reddito netto è anche più alta (5,5% Italia vs 4,7% Ue27). E' quanto emerge dal Rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) 2024 diffuso dall'Istat. Tuttavia, il sovraccarico del costo dell’abitazione colloca l’Italia in vantaggio, 3,1 punti percentuali al di sotto della media europea (8,2%); ciò avviene anche per gli indicatori relativi alla deprivazione materiale e sociale e alla difficoltà ad arrivare a fine mese. L’Italia che è al di sotto della media Ue27 anche per alcuni indicatori del dominio Istruzione e Formazione, con solo il 31,6% dei 25-34enni laureati, contro il 44,1% nell'Ue27 e il 66,7% delle persone di 25-64 anni che hanno conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado (80,5% Ue27).Sempre nello stesso periodo di riferimento, il rischio di povertà (18,9%), la grave deprivazione materiale e sociale (4,6%), la deprivazione abitativa (5,6%) e il vivere in famiglie a bassa intensità di lavoro (9,2%) non mostrano variazioni significative, né rispetto all’anno precedente, né negli ultimi 10 anni.L’incidenza della povertà assoluta peggiora nel lungo periodo: dal 2014 (6,9%) cresce costantemente, ad eccezione del 2019 (7,5%), anno in cui è diminuita per effetto congiunto del Reddito di cittadinanza (che ha sostituito il Reddito di inclusione) e del miglioramento dei livelli di spesa delle famiglie meno abbienti. Nel 2022 l’incidenza torna a crescere (9,7%), in larga misura per la forte accelerazione dell’inflazione che colpisce in maniera più dura le famiglie meno abbienti. Negli anni successivi è sostanzialmente stabile: 9,7% nel 2023 e 9,8% nel 2024.Nel 2024 la speranza di vita alla nascita raggiunge un nuovo massimo con 83,4 anni (85,5 per le donne e 81,4 anni per gli uomini). È stabile rispetto al 2023 e molto maggiore del 2014 (82,6 anni). In Europa, l’Italia è in posizione favorevole: la speranza di vita alla nascita supera di oltre 2 anni quella media dei 27 Paesi Ue.Poco più di un terzo (34,3%, 47 indicatori) dei 137 indicatori Bes per i quali è possibile il confronto con l’anno precedente migliora in modo significativo; il 26,3% degli indicatori è su livelli peggiori (36) e il 39,4%, la quota più consistente, risulta stabile (54 indicatori). Il quadro per dominio è variegato: migliorano 7 indicatori su 13 del dominio Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, ma allo stesso tempo 5 peggiorano; il dominio Qualità dei servizi si divide tra 6 indicatori in miglioramento e 6 in peggioramento sui 16 totali; migliorano circa la metà degli indicatori di Istruzione e formazione. In Sicurezza e Politica e istituzioni si osserva la maggiore quota di indicatori in peggioramento nell’ultimo anno.Nel lungo periodo il quadro è più positivo: oltre la metà degli indicatori migliora (70 su 128), solo 16 peggiorano, mentre per un terzo di essi non è possibile individuare una tendenza univoca.
Fonte: Teleborsa