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Economia
1 ore fa
Coldiretti rilancia a Bruxelles: "Difendere agricoltori, qualità e economia reale"
(Teleborsa) - All’assemblea di Coldiretti, riunita a Roma, il presidente Ettore Prandini annuncia una grande mobilitazione: il 18 dicembre migliaia di agricoltori saranno a Bruxelles per chiedere un cambio di rotta nelle politiche europee. "Serve un’Europa diversa, che guardi ai bisogni dei settori produttivi", afferma Prandini, sottolineando la necessità di tornare a valorizzare l’economia reale, "quella che ci ha fatto diventare un punto di riferimento a livello globale". Il presidente critica la Commissione guidata da Ursula von der Leyen per la riduzione delle risorse destinate alla produzione agricola, in particolare il taglio previsto alla Politica Agricola Comune: "90 miliardi in meno, di cui 9 per l'Italia". Una scelta che, secondo Prandini, va nella direzione opposta rispetto a quanto fanno altri Paesi nel mondo, che invece rafforzano gli investimenti sull’agroalimentare. "Il cibo è un bene centrale per la sicurezza dei cittadini e questo vogliamo ribadirlo con forza", sottolinea. Tra i punti chiave della piattaforma Coldiretti c’è il principio di reciprocità negli accordi internazionali: le stesse regole imposte alle imprese agricole italiane ed europee devono valere anche per i prodotti importati. Una condizione indispensabile, afferma Prandini, per evitare distorsioni competitive e per difendere la qualità del Made in Italy, anche in vista del confronto sul Mercosur. Da qui anche la battaglia contro l’Italian Sounding, un fenomeno che vale 120 miliardi contro i 73 miliardi — record storico nel 2025 — delle esportazioni agroalimentari reali: "Più togliamo valore all’Italian Sounding, più cresce l’agroalimentare di eccellenza". Prandini interviene anche sul tema dei controlli doganali, oggi limitati al 3% dei prodotti in ingresso nell’Unione Europea: una percentuale considerata insufficiente per tutelare la filiera. La proposta di Coldiretti — sostenuta dal governo italiano — è quella di un’autorità doganale più omogenea e coordinata a livello europeo, con la possibilità di individuare Roma come sede centrale. "Significherebbe valorizzare il lavoro delle nostre forze dell’ordine e delle agenzie, ma soprattutto garantire certezze agli agricoltori". L’assemblea si svolge anche all’indomani del riconoscimento della cucina italiana come patrimonio dell’umanità UNESCO, un risultato che per Prandini rappresenta "una grande vittoria del Paese", perché strettamente legato ai prodotti e al lavoro degli agricoltori. Un patrimonio culturale che deve tradursi in nuova crescita economica, maggiore presenza sui mercati internazionali e più cultura del cibo italiano nel mondo. "Continueremo la nostra battaglia — conclude Prandini — per difendere il valore del nostro agroalimentare e garantire un futuro certo agli agricoltori e all’intera filiera".
Fonte: Teleborsa