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47 minuti fa
Spread tocca minimi sotto i 70 punti: livelli più bassi da fine 2009
(Teleborsa) - Continua il processo di ridimensionamento dello Spread "trocolore", che buca anche la soglia dei 70 punti, scendendo ben al di sotto di quello francese, che sconta una situazione politica ed economica complicata. E sempre di più il differenziale di rendimento dei titoli di stato sovrani rappresenta un "termometro" della stabilità politica di una Nazione.La differenza di rendimento tra i titoli decennali italiani (BTP) rispetto al Bund tedesco di pari scadenza si è attestata a 70 punti, dopo esser scesa temporaneamente al di sotto di questa importante soglia psicologica fino a 69,52 punti, ai minimi da dicembre 2009. Livelli lontanissimi dal picco di 574 punti base toccato a novembre 2011, in piena crisi finanziaria. Il rendimento del BTP a 10 anni, corrispondente ad un livello dello Spread di 70 punti, è sceso al 3,44% rispetto al 2,74% corrisposto dal decennale tedesco. Lo Spread francese, parallelamente, sosta sui 74 punti, con un rendimento del decennale (OAT) del 3,48%. Fa meglio la Grecia che oggi vanta uno Spread a 66 punti ed un rendime to dei titoli decennali del 3,40%, mentre la Spagna vede lo Spread a 49 punti ed il rendimenti del Bonos al 3,23%. Il miglioramento del differenziale, che riduce il costo del nostro debito e quindi gli interessi pagati dal MEF, rappresenta un riconoscimento della stabilità politica dell'Italia, che implica una politica economica programmata e prevedibile e la capacità di realizzare le riforme programmate. Un fattore questo che è stato ampiamente riconosciuto anche dalle agenzie di rating, che hanno promosso l'Italia nell'ultima tornata di revisioni del rating. Da Fitch a Moody's: le agenzie hanno riconosciuto all'Italia il miglioramento dei conti pubblici e la capacità di portare avanti un programma di politica economica ben definito. La prima a muoversi a settembre è stata Fitch, che ha alzato il rating sovrano dell'Italia a BBB+ con un outlook stabile, il primo upgrade da parte dell'agenzia dal 2021, riconoscendo all'Italia la maggiore credibilità fiscale, una gestione più rigorosa dei conti pubblici, la stabilità politica e la capacità di realizzare riforme. Poi, a ottobre S&P Global ha confermato il rating dell'Italia a BBB+, con outlook stabile, in seguito alle valutazioni positive sui conti pubblici ed alla stabilità politica del paese. A seguire, Morningstar DBRS ha alzato il rating a lungo termine dell'Italia ad A (Low) con un trend passato da positivo a stabile, mentre l'agenzia Scope Ratings ha valutato l'Italia con BBB+ ed un outlook alzato a positivo. A chiudere il cerchio Moody's, che recentemente ha promosso l'Italia, alzando il rating da Baa3 a Baa2, con outlook rivisto da positivo a stabile.
Fonte: Teleborsa