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Economia
16 minuti fa

Unione mercati capitali ancora incompleta: timidi miglioramenti, accelerare riforme

(Teleborsa) - Miglioramenti solo modesti in alcuni indicatori chiave confermano il ritardo di competitività dell'UE nei confronti dei principali mercati internazionali e la necessità di accelerare le riforme per il completamento del mercato Unico. In particolare, si conferma "urgente" l’attuazione delle riforme previste della Commissione europea, soprattutto l’Unione del risparmio e degli investimenti (SIU Savings and Investment Strategy) per canalizzare i capitali in modo efficiente e realizzare l’integrazione dei mercati europei. E' quanto emerge dall'8° edizione del rapporto "Unione dei mercati dei capitali: principali  indicatori di performance", realizzato dall'AFME, l’Associazione per i mercati finanziari in Europa, in collaborazione con undici organizzazioni europee e internazionali, presentato a Bruxelles, con la partecipazione di John Berrigan, direttore generale di FISMA e Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali, e di Peter Csonka, direttore facente funzione per la Giustizia, DG JUSTICE, della Commissione Europea. Lo studio analizza i progressi dell’UE nel rafforzamento e nell’integrazione dei mercati dei capitali, misurandone gli sviluppi con nove indicatori, raggruppati in quattro aree principali: accesso al capitale, disponibilità di pool di investimenti, finanza sostenibile e digitale, efficienza e integrazione dei mercati."Quest’anno il nostro rapporto rileva, ancora una volta, che l’UE ha compiuto progressi ancora limitati nel colmare il divario di competitività con altri importanti mercati dei capitali. Questo gap strutturale ostacola le società nel raccogliere capitale in modo efficiente e i risparmiatori nel cogliere opportunità d’investimento attrattive", afferma Adam Farkas, CEO di AMFE, aggiungendo "l’Europa ha il livello di risparmio e il potenziale per competere a livello globale". Sono previsti dalle autorità europee interventi cruciali per rafforzare l'/Unione dei mercati dei capitali: l’evoluzione del processo per la quotazione in Borsa (listing Act Implementation), le cartolarizzazioni, canalizzazione del risparmio retail e contributo dei mercati privati (EuVECA Review), l’evoluzione dello scenario sulle 'exit' (sia regolamentare che non), la rapida implementazione della tecnologia DLT e della tecnologia digitale nei mercati dei capitali (TechEU initiative), lo svilippo dei bacini di capitale per aumentare la liquidità dei mercati.Il rapporto mette in evidenza che incoraggiare gli investimenti al dettaglio è fondamentale per rafforzare i mercati dell’UE, in quanto c'è  una chiara correlazione tra investimenti delle famiglie e liquidità del mercato. Infatti, i Paesi con maggior risparmio pro-capite, come gli Stati Uniti (290mila dollari), vantano mercati più efficienti, con minor gap fra acquisto e vendita di azioni, rispetto ai mercati con minor risparmio pro-capite come l’Italia (46.000 euro pro-capite), mentre un aumento del 10% del livello di risparmio retail pro capite può ridurre le differenze di prezzo di circa il 6%.L'UE vanta un record nell'emissione di obbligazioni, ma le IPO restano deboli: nel 2025, si è evidenziato un leggero aumento dei finanziamenti basati sul mercato, con l’emissione di obbligazioni a livelli record per un totale di 256,7 mld di Euro. Tuttavia, le IPO sono diminuite del 23%, in netto contrasto con gli Stati Uniti, la Cina, il Giappone e l’Australia, dove le IPO sono aumentate del 20-60% nel corso dell’anno, evidenziando una debolezza persistente nei mercati azionari europei. Nella prima metà del 2025, si sono realizzate 33 IPO di società europee che rappresentano il 49% di nuove quotazioni in Europa, da confrontare con il 64% del 2022 e il 79% del 2020.I mercati privati guadagnano terreno come fonte di finanziamento. Le fonti di finanziamento private, - credito privato, private equity, business angels, equity crowdfunding - hanno conquistato, sia in Europa che globalmente, un maggiore peso nel mix del finanziamento delle aziende, rappresentando oggi il 20% dei finanziamenti basati sul mercato nell’UE, rispetto all’8% del 2014.Gli unicorni, ovvero le società con una valutazione di mercato superiore a 1 miliardo di dollari, non si quotano più in Borsa, supportati da capitale privato (late stage private capital). Il 70% degli unicorni europei del 2016 ha realizzato un IPO nel corso di 4 anni e solo il 18% è rimasto privato mentre, fino al 2025, il 90% degli unicorni europei del 2021 è rimasto privato con solo il 5% che ha condotto un IPO.Confermati i ritardi nell'adozione della tecnologia finanziaria nei mercati dei capital.: L’UE e la Svizzera dominano l’emissione di obbligazioni basate sulla DLT (DLT acronimo di Distributed Ledger Technology Tecnologia a Registro Distribuito), ma è in ritardo rispetto agli Stati Uniti nell’uso di asset tokenizzati, stablecoin e credito privato tokenizzato.L’attività di cartolarizzazione rallenta, (solo 88,4 mld di Euro nei primi sei mesi del 2025), ma le emissioni di SRT (Significant Risk Transfer) sono significative, rappresentando l’8% dei volumi di cartolarizzazione dell’UE, una percentuale quasi triplicata dal 2020.Riduzione della finanza sostenibile. L’emissione di obbligazioni ESG è aumentata del 14% nei primi 6 mesi del 2025, ma ha rappresentato una percentuale minore delle emissioni totali (10,7%), poiché i mercati obbligazionari non ESG sono cresciuti più rapidamente.L’integrazione intra-UE migliora leggermente, come conferma l'aumento0 marginale delle partecipazioni in portafogli cross border e l'M&A, tuttavia solo il 6% del capitale azionario raccolto è stato originato in un Paese estero, in calo rispetto ai livelli storici del 10-14% di due decadi fa. L' 8° edizione del rapporto sull’Unione dei Mercati dei Capitali in Europa (CMU Capital Markets Union) è stata realizzata da AFME con il supporto di 11 soggetti internazionali: Climate Bonds Initiative (CBI) e delle associazioni di categoria europee che rappresentano business angel (BAE, EBAN), gestori patrimoniali e di fondi (EFAMA), crowdfunding (EUROCROWD), investitori retail e istituzionali (European Investors), società quotate (EuropeanIssuers), Borse Valori (FESE), venture capital e private equity (InvestEurope), credito privato e crediti diretti (ACC) e fondi pensione (PensionsEurope).
Fonte: Teleborsa