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Economia
56 minuti fa

Nel Lazio una start-up femminile under 40 trasforma gli scarti in valore

(Teleborsa) - In Italia la transizione verso l’economia circolare non è soltanto un imperativo ambientale, ma un asset competitivo sempre più rilevante. Secondo il Circularity Gap Report Europe 2024, l’Unione Europea ricicla in media il 59% dei rifiuti, ma resta circolare solo per l’11,5% dei materiali immessi nei sistemi economici. L’Italia, pur essendo tra i Paesi più virtuosi, con un tasso di riciclo complessivo del 72% (Eurostat, 2024), vive ancora una forte dipendenza da materie prime critiche importate, soprattutto per l’industria tecnologica.Proprio in questo scenario nasce e cresce Rinnovative, start-up innovativa al femminile con sede nel Lazio, composta da ricercatrici e professioniste under 40 e specializzata nel recupero e nella valorizzazione dei sottoprodotti industriali. Un caso emblematico di come un ecosistema regionale possa generare imprese ad alto contenuto tecnologico: come conferma il Rapporto GreenItaly 2025 di Fondazione Symbola e Unioncamere, nel quinquennio 2019–2024 oltre 50.900 imprese laziali hanno realizzato eco-investimenti, posizionando il territorio tra i primi cinque in Italia per impegno sulla sostenibilità.Dal legno agli smartphone: la scienza che allunga la vita ai materialiAlla Maker Faire Rome 2025 e a Ecomondo, Rinnovative ha portato due progetti che mostrano come l’innovazione possa cambiare il nostro rapporto con i rifiuti, trasformandoli cioè da problema a risorsa: SE.LI.F e MA.CRI.NO. In Italia finiscono in discarica o incenerimento circa 1,5 milioni di tonnellate di scarti di legno ogni anno (dati ISPRA) ovvero una montagna di materiale che oggi, quando viene ridotto in polvere, è praticamente impossibile recuperare in modo efficiente. SE.LI.F. ribalta la prospettiva: invece di trattare la polvere di MDF come un rifiuto, la usa così com’è, senza aggiungere colle o sostanze chimiche, per stampare nuovi oggetti e arredi di eco-design. È una tecnologia sviluppata con l’Università di Roma Tor Vergata e ha un potenziale enorme: permette infatti alle aziende della filiera del legno di trasformare un costo di smaltimento in un prodotto nuovo, riciclabile e sostenibile.Con MA.CRI.NO. invece si utilizzano processi controllati per estrarre e rigenerare metalli preziosi come oro, rame, palladio e altri materiali fondamentali per smartphone, computer e tecnologie digitali. Così, i dispositivi a fine vita diventano mini-miniere urbane che aiutano l’Europa a ridurre la dipendenza dall’importazione di materie critiche, in linea con le strategie del Critical Raw Materials Act. Tutto ciò nasce da una impellenza non solo nostrana: ogni anno in Italia produciamo oltre 1,1 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici (ISPRA, Rapporto Rifiuti 2024), ma riusciamo a recuperarne poco più del 40% e nel frattempo, la Commissione Europea avverte che entro il 2030 la domanda di terre rare quintuplicherà.Alla Maker Faire Rome, uno dei più grandi eventi europei dedicati alla tecnologia e alla sostenibilità, Rinnovative ha portato a casa due riconoscimenti importanti, che segnano la giusta direzione per la start-up laziale: il Make IT Circular Award per MA.CRI.NO e il Premio Take a Leap 2025, del Rotary Club Roma Nord, per SE.LI.F.Il caso Rinnovative racconta infatti, una delle traiettorie più promettenti per l’economia italiana: tecnologie proprietarie, filiere corte, tracciabilità digitale e riduzione della dipendenza da risorse esterne. Un esempio di come la transizione ecologica possa diventare non solo un dovere, ma un’opportunità di crescita industriale, soprattutto in quei territori, come il Lazio, che hanno deciso di investire consapevolmente nella green economy.
Fonte: Teleborsa