Breaking News

Finanza
1 ore fa

EGM, anno in verde con IPO ancora piccole. Ottimismo sul 2026 coi 7 fondi del FNSI

(Teleborsa) - Il 2025 è stato finalmente un anno positivo per le performance borsistiche delle società quotate su Euronext Growth Milan (EGM), il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita, anche se parlare di svolta sembra prematuro. Se da una parte l'indice ha chiuso con il segno più dopo tre anni con il segno meno e c'è stato un re-rating dei multipli nella seconda metà dell'anno, dall'altra per la prima volta il saldo netto tra quotazioni e delisting sarà negativo, i fondamentali delle società sono in peggioramento, le IPO sono sempre più piccole e gli effetti del fondo di fondi di CDP si vedranno solo nella seconda metà del 2026. Gli operatori sono comunque ottimisti che i segnali positivi visti quest'anno possano proseguire nel prossimo, arrivando a una svolta per l'EGM.L'ex AIM Italia si appresta a chiudere l'anno con un aumento superiore al 7,6% per quanto riguarda l'indice FTSE Italia Growth, facendo comunque peggio del segmento STAR (+9% YTD) e degli indici FTSE Italia Mid Cap (+22,6% YTD) e FTSE Italia Small Cap (+27,8% YTD) e risultando lontanissimo rispetto al rialzo del FTSE MIB, che trainato dall'M&A bancario, dalle utilities e da alcune storie societarie di turnaround sta per terminare il 2025 con un rialzo di quasi il 31% (secondo solo all'IBEX spagnolo in Europa). Alla chiusura di venerdì 19 dicembre (non considerano le azioni sospese e quelle del comparto PRO che non hanno mai scambiato), oltre il 57% dei titoli dell'EGM ha un andamento negativo da inizio anno (in calo rispetto al 72% dello scorso anno) e sono circa il 20% (una quarantina di titoli) sia le società che hanno perso e guadagnato più del 30%."Le small cap italiane hanno registrato una buona performance quest'anno, con i riscatti dei PIR che hanno smesso di incidere a inizio 2025 dopo due anni fortemente negativi, e in seguito al crollo dei mercati di aprile, complici valutazioni molto compresse, si sono visti significativi acquisti su questa asset class - commenta Paolo Rizzo, responsabile Desk Equity di Anthilia SGR e gestore del fondo Anthilia Small Cap Italia - Nonostante ciò, le valutazioni rimangono decisamente a sconto rispetto sia alle large cap del listino italiano che alle small cap quotate negli altri paesi dell'Europa continentale". La maggior parte di questa sotto-performance rispetto alle large cap è da attribuire ai motivi ormai noti (contesto macroeconomico e geopolitico, tassi alti e concorrenza dell'obbligazionario, mancanza di nuovi flussi dai PIR, mancanza di investimenti da investitori istituzionali domestici, etc), ma anche i bilanci delle società non hanno brillato. Da un'analisi di ValueTrack sulle semestrali 2025 delle società EGM è emerso che i ricavi su base aggregata sono stati in crescita dell'11% a 5,4 miliardi di euro, ma per il terzo anno consecutivo sono diminuiti gli utili (-16% a 133 milioni di euro) e non è stata generata cassa. Gli esperti ritengono comunque che il comparto sia ben posizionato per il prossimo anno. "Nel 2026 partiamo da una situazione positiva, grazie a valutazioni basse, un andamento macroeconomico migliore e tassi di interesse che sono rientrati, ma se arrivano anche importanti flussi in acquisto potrebbe cambiare tutto - spiega Rizzo - Mi riferisco in primis al fondo di fondi di CDP, che dovrebbe raccogliere alla fine 800 milioni di euro con circa 600 che potrebbero andare sulle mid e small cap, e poi ai PIR, perché se ripartono i flussi in acquisto l'effetto potrebbe essere più potente. Il Governo non ha fatto nulla sui PIR in questa finanziaria, ma se ci si mettesse mano si potrebbero avere grandi benefici come successo al loro lancio, dove sostanzialmente per la prima volta della nostra storia le PMI hanno potuto raccogliere equity e non ricorre solo a banche e private debt".Non si registra ancora un cambio di tendenza sul fronte della liquidità, il problema critico dell'EGM negli ultimi anni. Il turnover mensile dell'EGM ha continuato a esse molto basso, con solo un mese (ottobre con 283 milioni di euro) da inizio anno che ha superato i 200 milioni di euro (i dati più negativi ad aprile e agosto con, rispettivamente, 127 e 140 milioni di euro), secondo dati Euronext. Confrontando i primi 11 mesi dell'anno con lo stesso periodo del 2024, il calo è del 5% a 1.855 milioni di euro. "La liquidità mostra piccoli segnali di miglioramento, ma siamo ancora lontani da considerare davvero attraente questo segmento - dice Francesca Sabatini, Head of Equity Research di Banca Profilo - Il fatto che l'EGM sia a sconto rispetto ai concorrenti europei in termini di moltiplicatori dipende proprio dalla minore dimensione, minore liquidità e flottante, poiché dal punto di vista delle potenzialità di crescita e della redditività le aziende quotate in questo segmento hanno in media dei buoni fondamentali. Per la prima volta dalla nascita dell'AIM ho assistito ad un concreto e sostanziale interesse da parte del risparmio estero per alcune IPO del 2025 con sottoscrizioni rilevanti in termini di bookbuilding. E questo è un bel segnale". Al 19 dicembre 2024, sono 206 le società quotate su Euronext Growth Milan e sul Segmento Professionale dell'EGM (sempre non considerano quelle sospese). La capitalizzazione di mercato totale è di circa 10 miliardi di euro (su un totale di Piazza Affari superiore a 1.000 miliardi di euro), la capitalizzazione media è di 49 milioni di euro (in crescita dai 39 milioni di fine 2024), mentre la capitalizzazione mediana è di 18,5 milioni di euro (in marginale calo rispetto ai 18,6 milioni del 2024, che avevano mostrato un calo del 20% rispetto all'anno prima). La società più grande è Rosetti Marino, che quest'anno ha più che quadruplicato il suo valore arrivando a una capitalizzazione di 1,12 miliardi di euro (anche se ha un flottante inferiore all'1%, di fatto non sfruttando lo status di quotata). Seguono NextGeo con 565 milioni di euro, Icop (che sta finalizzando l'OPA su Palingeo) con 524 milioni, ALA (che sta per lasciare il listino dopo un'OPA) con 325 milioni e Reway con 320 milioni. Sopra la soglia dei 200 milioni anche BolognaFiere (sul PRO), ABP Nocivelli, Powersoft e FOPE. "Nel 2025, la capitalizzazione media del segmento EGM di Borsa Italiana è aumentata, così come la liquidità inizia a mostrare qualche segnale di miglioramento e il multiplo medio EV/EBITDA 1-year forward dell'EGM è aumentato di circa il 10% - fa notare Sabatini - Tuttavia, l'attrattività delle aziende quotate su questo segmento non dipende solo dai moltiplicatori. Ancora solo il 20% del totale capitalizza o fattura oltre 100 milioni di euro, meno della metà ha una marginalità in termini di EBITDA superiore al 10% ed un utile positivo, e solo un terzo può vantare un flottante superiore al 30%".Nel 2025 non c'è stato alcun uplisting dall'EGM al mercato regolamentato (1 nel 2024 e 5 nel 2023), mentre numerose società risultano sospese per mancanza di flottante (Bertolotti), di EGA (Talea Group) o perché in difficoltà finanziaria con un sempre più frequente accesso alla composizione negoziata della crisi (Enertronica in liquidazione giudiziale, Illa in concordato preventivo, Gt Talent Group, Meglioquesto, Neosperience, Osai Automation System, Sciuker Frames, Clabo e TrenDevice in CNC). Tra le notizie positive, rimane il numero di aziende che sbarcano sull'EGM. Ci sono state 20 nuove società sul mercato delle PMI (19 IPO e lo spin-off di Haiki+), un livello simile a quello dello scorso anno e inferiore agli anni migliori del mercato (34 nel 2023, 26 del 2022, 44 del 2021), ma comunque un numero consistente se paragonato alle altre piazze europee. "La scommessa sta nel portare delle belle società a dei prezzi giusti, perché così la liquidità la trovi, magari più sulla parte internazionale - sostiene Stefano Bellavita, Executive Chairman e Managing Partner di Alantra Italy - Le nostre IPO tipicamente vedono un 40% di domanda estero, con gli investitori che arrivano anche in maniera importante se porti belle società e le prezzi bene. Certo, non bisogna considerare la Borsa come lo strumento per massimizzare il proprio valore a tutti i costi, ma come un mezzo utile per accelerare i piani di crescita e raccogliere capitali, a quel punto il prezzo passa in secondo piano e le operazioni si fanno". Le PMI che arrivano sull'EGM sono però sempre più piccole: la raccolta totale in IPO è stata di appena 127 milioni di euro, con una raccolta media di 6,4 milioni di euro e una raccolta mediana di 4,8 milioni di euro (vs dati 2024 di, rispettivamente, 170, 8,5 e 2,7 milioni di euro). Pesano i 18 milioni di euro Kaleon (che si è contestualmente quotata anche su Euronext Growth Paris), i 15 milioni di Friends (una SPAC), i 12,9 milioni di Più Medical, gli 11 milioni di Tecno e i 10,5 milioni di Otofarma.Le IPO su EGM del 2025SocietàDataRaccolta (mln di euro)Ubaldi Costruzioni03/01/20254,2Haiki+10/01/2025spin-offCom.tel19/02/20254,9Tradelab...
Fonte: Teleborsa