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Drastico taglio delle stime Ocse
Il protrarsi della guerra in Ucraina costerà molto caro in termini di crescita globale e di costi per le famiglie. Lo spiega la capoeconomista Laurence Boone presentando le nuove stime dell’organizzazione parigina: la crescita del Pil globale si fermerà al 3% nel 2022, e scenderà al 2,8% nel 2023. Quanto all’Italia, dal +6,6% del 2021 si scenderà al 2,5% quest’anno e all’1,2% nel 2023
La guerra di Vladimir Putin assesta un duro colpo alle previsioni di crescita globali, Italia inclusa, mentre la fiammata dell'inflazione continuerà ad erodere il potere d'acquisto delle famiglie, a cominciare da quelle più povere e vulnerabili. Questa la fotografia scattata dall'Ocse nelle Prospettive Economiche presentate a Parigi con un preambolo dal titolo a dir poco eloquente: ''Il prezzo della guerra''.
"Il mondo pagherà un pesante tributo al conflitto russo contro l'Ucraina", ha sottolineato la capoeconomista dell'Ocse, Laurence Boone, presentando in conferenza stampa il drastico taglio delle previsioni sull'economia mondiale. "Ovunque nel mondo, i Paesi subiscono il rincaro delle materie prime, che si aggiunge alle tensioni inflazionistiche e pesa su redditi e consumi, il che frena la crescita", ha fatto eco il segretario generale dell'Ocse, Mathias Cormann. Le proiezioni contenute nell'OECD-Economic Outlook prevedono una brusca frenata del Pil globale: dal 5,8% del 2021 al 3% del 2022 (contro il 4,5% atteso nell'Outlook di dicembre scorso) e al 2,8% del 2023. Quanto all'inflazione, le stime per il 2022 la situano attualmente a circa il 9% nei Paesi dell'area Ocse, il doppio rispetto a quanto annunciato precedentemente. Le ricadute economiche e sociali della guerra si fanno sentire in modo ancora più acuto in Europa, in particolare tra i Paesi maggiormente esposti al conflitto per la loro dipendenza energetica dalla Russia o il flusso di rifugiati ucraini in fuga dalle bombe.
Nell'Eurozona, secondo le stime, il Pil scenderà dal 5,3% del 2021, al 2,6% del 2022, all'1,6% del 2023. Quanto all'Italia, dopo il forte slancio del 2021 (+6,6%), si prevede una crescita al 2,5% nel 2022 e all'1,2 % nel 2023. Sul fronte inflazione, osserva poi l'Ocse, nel nostro Paese è cresciuta complessivamente al 7,3 % nel mese di maggio, "trainata dall'incremento dei prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari". L'inflazione alimentare - avverte l'organizzazione parigina - "dovrebbe restare elevata per tutto il periodo considerato dalle previsioni economiche" e "gli incrementi dei salari non compenseranno completamente la spesa che le famiglie dovranno sostenere in ragione dell'aumento del costo della vita".
Intanto, Eurostat rivede al rialzo le stime sulla crescita del Pil e dell'occupazione nel primo trimestre dell'anno rispetto all'ultimo del 2021. Nel periodo gennaio-marzo il Prodotto interno lordo di Eurolandia è cresciuto dello 0,6% rispetto allo 0,3% della stima flash pubblicata a metà maggio. Per l'Ue nel suo insieme la stima è passata dallo 0,4 allo 0,7%. Dalle previsioni emerge che l'Italia è terzultima tra i Paesi dell'Eurozona per la crescita registrata nel primo trimestre 2022. Tra gennaio e marzo, il Pil italiano è cresciuto dello 0,1%, stessa performance dell'Estonia, rispetto al trimestre precedente. Peggio hanno fatto solo la Francia, caduta in terreno negativo a -0,2%, e i Paesi Bassi, allo 0%.