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Axa cede il 7,9% ed esce da Mps
La cessione frutterà ai francesi, secondo azionista della banca, tra i 233 e i 247 milioni di euro, con una plusvalenza a doppia cifra realizzata in poco più di tre mesi. Axa era entrata nel capitale per sostenere la banca durante l’aumento di capitale. L’uscita dal capitale, sottolineano i francesi, “non impatta in alcun modo” la partnership nel bancassurance con l’istituto senese
Axa liquida l'intera partecipazione in Mps di cui era, da pochi mesi, il secondo azionista alle spalle del Tesoro. La compagnia transalpina, che a novembre aveva investito 200 milioni di euro nell'aumento da 2,5 miliardi, dando una grossa mano alla stesura di una rete di sicurezza attorno a Siena, ha annunciato l'avvio di un accelerated book building (Abb) sulla sua quota, pari al 7,94% del capitale. Il collocamento è stato affidato a Exane Bnp Paribas che sta offrendo le azioni agli investitori istituzionali ad un prezzo compreso tra i 2,33 e i 2,47 euro, range che implica uno sconto tra il 10% e il 15% rispetto ai valori di Borsa (a Piazza Affari il titolo ha chiuso in rialzo del 2,83% a 2,74 euro). L'operazione dovrebbe fruttare ad Axa una somma compresa tra i 233 e i 247 milioni di euro. Per i francesi, intervenuti nell'aumento allo scopo di difendere la partnership nella bancassicurazione con il Monte, l'investimento avrà il sapore dolce della plusvalenza, avendo sottoscritto le azioni al prezzo di 2 euro l'una.
Axa ha precisato che la dismissione "non impatta in alcun modo la partnership con la banca", che i francesi ricordano di aver sostenuto "partecipando ai suoi più recenti aumenti", né mina "l'impegno" della compagnia transalpina "sul mercato italiano". Semplicemente, dopo aver dato una mano nel momento del bisogno e non puntando a "cercare una rappresentanza nel cda" o a "influenzare la strategia di lungo termine" di Siena, Axa ha ritenuto che fosse venuto "il tempo di vendere la partecipazione", limitandosi a mantenere una quota simbolica dello 0,0007%.
Axa è il secondo investitore che annuncia l'uscita dal capitale di Siena, approfittando della corsa del titolo, che in Borsa continua a galoppare sulle ali delle prospettive di redditività della banca, rinvigorite dal rialzo dei tassi e dal taglio dei costi generato da oltre 4 mila esuberi. Lo scorso 10 febbraio era stato l'Enpam, una delle casse previdenziali mobilitate dal Tesoro in soccorso di Siena, annunciare la vendita della sua quota, ben più ridotta, vantando una plusvalenza del 20% in soli tre mesi.