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MERCATI
03/02/2025

Bufera dazi su Borse mondiali e cryptovalute

Il via libera di Trump ai dazi contro Messico e Canada mandano a picco i mercati dall’Asia agli Stati Uniti e Bitcoin & Co. Perdono oltre 600 miliardi in un giorno. L’euro precipita ai minimi contro il dollaro, ma dalla debacle delle Borse non resta immune nemmeno Tesla, che lascia sul terreno oltre il 6%. Per contro, l’oro segna un nuovo record a 2.800 dollari l’oncia

Dal 'Trump Trade', l'occasione speculativa per cavalcare l'onda Big Tech entrata nella plancia di comando alla Casa Bianca, al terremoto sulle Borse mondiali, con i crypto asset che crollano distruggendo 600 miliardi di dollari di valore. E' il segnale arrivato dai mercati alla prima vera mossa di Trump in campo economico: il via libera, venerdì sera, ai dazi contro Messico, Canada, Cina per mostrare che la nuova amministrazione fa sul serio sul 'Make America Great Again', e agitare il bastone di fronte alla prossima nella lista, l'Unione europea primo esportatore verso gli Usa. Una ondata di vendite sulle Borse dall'Asia, all'Europa fino agli Usa, nonostante la 'Trumponomics' preveda un'era di utili stellari per le aziende americane. Innescata, paradossalmente, dalla semplice messa in pratica di ciò che Trump aveva promesso. Gli investitori non lo avevano preso sul serio, pensando che stesse bluffando usando la vecchia tecnica negoziale da immobiliarista. Ora si sono dovuti ricredere: -2,66% il Nikkei di Tokyo, con l'indice complessivo delle piazze asiatiche, l'Asx 200, a -1,79%. In Europa, chiude a -1,40% il Dax di Francoforte, con molte aziende ad elevata capitalizzazione, dalla chimica all'auto, che anticipano una mazzata agli ordini da esportazione, e a -1,20% il Cac-40 di Parigi. L'onda delle vendite si ripercuote anche su New York, con l'S&P 500 a -0,77% e il Nasdaq a -1,27% dopo aver recuperato parzialmente terreno grazie all'ipotesi di accordo con Messico. 
Clamoroso il crollo di Tesla, -6%, segnale che nonostante il patron Elon Musk sieda accanto a Trump, le prospettive dell'azienda siano legate a quella globalizzazione che il tycoon vorrebbe smontare. Anche Londra non è immune, con un -1,04%. Milano limita le perdite a un -0,69% grazie a una manciata di titoli che si sono mossi per conto proprio, da Tim (+1,4%) ai bancari galvanizzati dal risiko, come Mps e Generali. Male i titoli 'ciclici' come Saipem (-3,4%), i semiconduttori come StM (-3%) e quelli legati ai pagamenti digitali come Nexi (-2,8%). E lo scossone non si ferma alle Borse: se l'euro scivola fino a 1,0211, sfiorando i minimi dal 2022 di fronte a un'Europa schiaffeggiata ad ogni occasione da Trump, l'oro si riprende il suo posto di bene rifugio e vola sopra 2.800 dollari all'ennesimo record.
Ma la prima vittima che salta all'occhio sono i crypto asset, fra quelli che più avevano beneficiato della rielezione del tycoon alla Casa Bianca fra annunci di 'meme coin' prima di Trump stesso, poi della moglie. Da sabato, riferisce il Financial Times citando i dati di Coinmarketcap, i nomi più importanti hanno perso quasi 600 miliardi di dollari di capitalizzazione per effetto della fuga dal rischio innescata dall'avvio della guerra commerciale americana, passando dai 3,62 trilioni di dollari di sabato mattina ad Hong Kong a 3,03 trilioni. Il bitcoin cedeva stamani il 3% a 94 mila dollari, Ethereum il 12,2%, dopo essere arrivata a perdere il 27%, a 2.553 dollari. Solana, l'infrastruttura blockchain su cui è costruito Trumpcoin, -2% a 198 mila dollari. Una sorta di piccolo 'black monday' che rischia di essere un'anticipazione di quello che è in arrivo per i mercati, stante le intenzioni bellicose di Trump e le valutazioni di molti titoli - a partire dai grossi nomi tecnologici - già alle stelle prima dell'arrivo di Trump, poi galvanizzate dall'abbraccio fra il tycoon e Meta, Nvidia, Amazon nel nome di meno regole e avanti tutta sull'Ia. Stante, poi, il rischio che, dal Canada all'Europa, che i Paesi colpiti dai dazi rispondano con altri dazi. Una prospettiva che secondo i centri studi delle istituzioni globali sarebbe una mazzata sulla crescita mondiale e, a ricaduta, sugli utili aziendali.

Autore: ANSA